MARIANNA VAZZANA
MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Allarme gioco d’azzardo: "Oltre 8 miliardi in fumo. Serve un cambio di passo"

I soldi spesi nella provincia di Milano nel 2023. Movimento No slot nelle scuole. Simone Feder: "Diminuite le macchinette nei bar ma preoccupa l’online".

di Marianna VazzanaMILANO"Quando andiamo nelle scuole a parlare, l’11% dei ragazzi ci dice che i propri genitori oppure dei parenti giocano d’azzardo per abitudine. E ci rendiamo conto del fatto che i giovanissimi conoscono bene tutti i tipi di giochi: non devono andare nei bar o in posti fisici. La tentazione è in tasca, dentro il cellulare. Per questo è importante sensibilizzare le nuove generazioni. Oggi lo abbiamo fatto, ancora una volta, nelle scuole superiori, in occasione della Giornata mondiale della salute". Lo dice Simone Feder, psicologo, fondatore del Movimento No slot, che contrasta il gioco d’azzardo e altre dipendenze. Intanto, il giro d’affari: "La Provincia di Milano con i suoi 133 comuni (3.214.630 abitanti) ha un reddito medio pro capite imponibile di 22.437 euro e l’11,37% del reddito (2.550 euro) viene giocato in azzardo dai suoi abitanti", la premessa. "Nel 2023 (sono i dati più freschi che abbiamo a disposizione) – continua Feder – si sono giocati in azzardo a livello provinciale 8,199 miliardi di euro ripartiti in 4,142 in gioco d’azzardo fisico (l’erario ha incassato 612 milioni di euro), e 4,057 in gioco d’azzardo telematico (l’erario ha incassato 60 milioni di euro). Osservando la variazione del giocato in azzardo nella provincia di Milano dal 2019 al 2023 il giocato è aumentato del +23,93% (–12,72% giocato fisico e +116,91% giocato telematico).Eppure, nonostante l’aumento del giocato in azzardo dal 2019 al 2023, lo stato in erario ha incassato di meno –0,70%", perché si privilegia l’on line, che è soggetto a tassazione diversa, precisa. E a Milano città? Solo per le videolottery il “giocato fisico“ sfiora i 477 milioni di euro. "Preoccupante – aggiunge Feder – è l’aumento del gioco on line. Non è un fenomeno solo italiano. Ma bisogna arginarlo". Mentre continua il contrasto anche del gioco d’azzardo “fisico“. Oltre 10 anni fa, il Movimento No slot aveva promosso la campagna "Questo è un locale no slot" con il logo da apporre fuori dai locali che rinunciavano alle macchinette, "era un logo creato sulla base del disegno di un bambino". Le slot nei bar e nelle tabaccherie sono diminuite rispetto al passato, "e lo vediamo nella relazione presentata alla Regione dal Comitato paritetico di controllo e valutazione: gli esercizi commerciali che le ospitano sono 8.568 (prima erano 9.514) con un’offerta di 42.818 apparecchi. Il primato, comunque, a livello italiano, resta della Lombardia". Ma dai giovani arriva una speranza: "Abbiamo chiesto loro, a scuola, di associare delle parole a “gioco“. E tra queste hanno indicato condivisione, abilità, amicizia, divertimento. Al termine “azzardo“ hanno invece affiancato spazzatura, caso, solitudine, perdita, insoddisfazione. Continuiamo a fare uno sforzo per tornare a chiamare le cose col proprio nome, dire no alle slot e al valore (disvalore) che portano".Interviene sull’argomento anche Daniela Capitanucci, presidente dell’Associazione AND-Azzardo e Nuove dipendenze: "Al di là dei dati – e sottolineo che manca trasparenza, perché è sempre faticoso ottenere i numeri – sconvolge che in un Paese in cui le famiglie faticano sempre di più ad arrivare a fine mese il gioco d’azzardo resti tra le attività che non muoiono mai. Occorre modificare la cultura, putroppo anche a livello legislativo certe forme di gioco vengono ritenute una “legittima forma d’intrattenimento“ ma nessun gioco è a zero rischio. Senza contare che non sono solo i giocatori che possono essere danneggiati ma anche i loro familiari. Anche la stessa comunità in cui sono inseriti". E continua a lanciare l’allarme pure Savino Accetta, che negli anni scorsi ha promosso la Rete civica No slot Milano Città metropolitana, voluta e coordinata dall’assessorato al Welfare. "A Milano e hinterland si “bruciano“ circa 5 miliardi di euro l’anno nel gioco d’azzardo. È il valore dei grattacieli di CityLife e Porta Nuova. Secondo i dati dell’Agenzia Dogane e monopoli, gli italiani spendono più per il gioco che per la salute. È una follia collettiva. Anche i Gratta&Vinci, apparentemente innocenti, rovinano tante persone, soprattutto anziane: serve un cambio di rotta".