MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Alleanza per i “Neet“. Trenta milioni di euro: "Azzeriamo il numero dei giovani inoccupati"

Insieme Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo: "I ragazzi sono terre rare". Progetto contro la dispersione scolastica e per offrire opportunità lavorative.

Sul palco Carlo Messina (Intesa Sanpaolo) e Giovanni Azzone (Fondazione Cariplo)

Sul palco Carlo Messina (Intesa Sanpaolo) e Giovanni Azzone (Fondazione Cariplo)

Si chiamano Neet, acronimo che indica i giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano, non studiano e non stanno seguendo corsi di formazione (dall’inglese: not in education, employment or training). Ragazzi che per diversi motivi si trovano fermi, non più al passo con ciò che hanno lasciato e indecisi sulla strada da intraprendere. E allora non vanno avanti. Bloccati. Sono 1,4 milioni a livello nazionale e circa 157mila in Lombardia. "Background socio-economici svantaggiati, reti familiari poco supportive, percorsi di vita accidentati sono solo alcuni dei fattori che portano ad essere neet. Il fenomeno è inoltre collegato alla dispersione scolastica", spiega in una nota Fondazione Cariplo, che insieme a Intesa Sanpaolo si pone l’obiettivo di contribuire alla diminuzione del tasso di neet al 9%, traguardo indicato dall’Unione europea entro il 2030. Significa prendersi cura di 20mila ragazzi che si trovano in questa condizione in Lombardia: accendere la curiosità, dare loro opportunità formative e lavorative. L’ambizione è poi proseguire, fino ad azzerare il numero dei giovani che non studiano e non lavorano. Per farlo i due enti cominciano unendo competenze e budget: 20 milioni di euro da parte di Fondazione Cariplo, 10 milioni di euro da Intesa Sanpaolo: questa è la sfida ZeroNeet. Primo “obiettivo di mandato“ di Fondazione Cariplo che ieri ha presentato la programmazione e l’attività filantropica per il 2025. Prima di tutto, complessivamente aumentano le risorse per le comunità locali: da 150 a oltre 215 milioni di euro, ha sottolineato Sergio Urbani, direttore generale di Fondazione Cariplo.

Le altre due sfide annunciate – tutte hanno un orizzonte triennale, e per ciascuna la Fondazione impegnerà 20 milioni di euro – sono legate all’autonomia di persone con disabilità e al sostegno alla crescita dei bambini da zero a 6 anni. Si comincia dai neet, prevenendo la dispersione scolastica e sostenendo la formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro. Chi vorrà potrà contribuire al progetto donando sulla piattaforma di raccolta fondi di Intesa Sanpaolo For Funding. Secondo i dati di Polis Lombardia (ente strumentale di Regione Lombardia), c’è stato un miglioramento, in quanto i giovani inattivi, tra i 15 e i 29 anni, sono passati dal 14,7% del 2019 al 10,6% del 2023. Ma si può e si deve fare di più, è il messaggio. "C’è bisogno di una rete che li accompagni. Come intercettarli?", domanda Benedetta Angiari, referente di Porte Aperte - Neetwork in rete di Fondazione Cariplo. "Con campagne di comunicazione, attraverso i social, con l’intelligenza artificiale, con un lavoro di rete e le segnalazioni di amici e genitori".

Al centro, il lavoro di squadra. "Agiremo su due fronti – commenta Giovanni Azzone, presidente di Fondazione Cariplo –: da un lato la prevenzione, evitando che altri ragazzi finiscano in un vicolo cieco; dall’altro sostenendo l’ingresso nel mondo del lavoro di coloro che sono bloccati in questo tremendo limbo". Carlo Messina, consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo, definisce i giovani "terre rare" da valorizzare. "Un giovane che non studia e non lavora – evidenzia – ha perso l’energia per costruire la sua vita. Alle conseguenze individuali si aggiungono quelle per la collettività, in un periodo di calo demografico. L’Italia non può rinunciare a queste menti libere e costruttive".

Marianna Vazzana