Milano - Tre passi verso "il sorriso perfetto", promette la pubblicità. Meglio così: però ad accompagnarti deve essere un odontoiatra. Altrimenti, anche se hai firmato un contratto per la ritrovata felicità dei tuoi denti (pagando qualche migliaia di euro) è possibile ripensarci e ottenere l’annullamento dell’impegno. È finita così, cioè a favore del consumatore-acquirente, una vertenza tutta via mail con “Dr. Smile“, azienda leader nel settore della vendita online degli allineatori dentali.
Era cominciata qualche mese fa quando Nadia (nome di fantasia) aveva deciso di aderire all’offerta on line per uno di quegli apparecchi trasparenti per correggere i denti, con prezzo tra i 2 e i 3 mila euro, pagabili anche a rate. Il sito garantisce l’accompagnamento "di professionisti in ortodonzia, odontoiatria e odontotecnica" lungo il percorso che sfocerà in un "piano di trattamento" individuale accettato il quale con tanto di firma, ripete “Dr Smile“, indietro non si torna.
Con Nadia, fortunatamente, le cose sono andate in modo diverso. Ma solo perché il suo legale ha scoperto che la donna non era mai riuscita a parlare con un odontoiatra come prevedono le regole di legge per questo genere di vendita, ma solo con esperti commerciali. In effetti, Nadia era rimasta a lungo al telefono con “l’esperto ortodontista“, aveva anche fissato il primo appuntamento dal quale era tornata con una bella radiografia in 3D del suo arco dentale.
E così alla fine aveva sottoscritto il piano di trattamento che aveva portato alla produzione degli allineatori personalizzati. Peccato, però, che in tutto questo percorso la donna non avesse mai avuto occasione di confrontarsi con un laureato in odontoiatria che le illustrasse anche "i rischi del trattamento" che comporta "la limatura dei denti con riduzione dello smalto" Così era andata. Però mentre attendeva di ricevere via posta i gingilli trasparenti da infilare in bocca, un suo amico dentista l’aveva fatta riflettere sulla delicatezza dell’operazione fai-da-te e sulle relative controindicazioni.
A quel punto Nadia in cuor suo aveva cambiato idea e aveva scritto delle mail in questo senso a “Dr. Smile“, che però aveva risposto picche, sulle prime, anche all’ avvocato di lei Nicola Brigida. "Solo dopo aver accettato il trattamento individuale creato per lei, la signora ci ha contattati diverse volte con numerose, infondate preoccupazioni" ha provato a tenere il punto il team della società venditrice.
Il fatto è - ha ribadito però il legale della paziente - che non c’era stata "nessuna informazione da parte di un medico competente sui rischi del trattamento: e la legge prevede che solamente chi è in possesso di titolo accademico specifico in odontoiatria possa farlo". Anche perché la donna, aggiungeva l’avvocato, "a causa di una paradontite non è idonea al trattamento con gli allineatori in questione". Inidoneità che naturalmente un medico specialista (e non certo l’esperto addetto commerciale) si sarebbe dovuto far carico di rilevare.
Tant’è. Sempre via mail, e dopo aver chiesto di ricevere dalla paziente un certificato che attestasse la sua parodontite, “Dr. Smile“ si è dovuto arrendere decidendosi ad annullare il contratto senza pretendere il pagamento dei quasi 3 mila euro dalla cliente. Che a quel punto, in un modo o nell’altro, deve aver ritrovato il suo (magari non perfetto) sorriso.
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