MONICA AUTUNNO
Cronaca

Dramma all’Aquaneva di Inzago, la bambina lotta per sopravvivere: "Ama l’acqua ma non sa nuotare"

Nella vasca la piccola non poteva toccare. Quando è stata avvistata e ripescata era già in arresto cardiocircolatorio, non si sa da quanto tempo

"Ama l’acqua ma non sa nuotare". L’undicenne lotta per sopravvivere

"Ama l’acqua ma non sa nuotare". L’undicenne lotta per sopravvivere

Inzago (Milano) – Ama l’acqua ma non sa nuotare la piccola S.F, undici anni, originaria del Senegal e residente a Caravaggio, finita sott’acqua l’altra mattina in una piscina del parco Aquaneva a Inzago, e ancora in bilico fra la vita e la morte, attaccata ai macchinari, all’ospedale Papa Giovanni XXIII. E non aveva, almeno, per quanto noto, patologie pregresse di tipo respiratorio o cardiaco. Questo, nel corso di un colloquio avvenuto ieri pomeriggio al posto di polizia del nosocomio di Bergamo fra i genitori della bambina e gli agenti della polizia locale di Inzago, ha riferito agli inquirenti il padre.

Una possibile dinamica dell’accaduto prende forma con le ore, nonostante la difficoltà della ricostruzione, e testimonianze "che sono, per molti versi – così il comandante della locale Vincenzo Avila – contrastanti e ancora da riordinare". L’acqua alta (nella piscina teatro del dramma la profondità è di un metro e sessanta), forse un gioco pericoloso con le amiche entrate in acqua con lei, e l’immersione da cui la bimba non ha fatto ritorno. Quando la sagoma della ragazzina è stata avvistata, esanime, in acqua, era già intervenuto l’arresto cardiocircolatorio.

I genitori restano accanto alla figlia giorno e notte. Il quadro sanitario è molto serio, le prossime ore saranno determinanti. Per l’undicenne le preghiere e i pensieri di tutto il paese, degli amici dell’oratorio, di tutti gli oratori della Diocesi, invitati a momenti di riflessione e vicinanza. L’indagine, intanto, prosegue. La mattina dell’incidente il papà della piccola si era precipitato a Inzago, ed era salito con la figlia sull’elicottero, alla volta dell’ospedale.

Ieri l’indispensabile colloquio della famiglia con chi si occupa dell’indagine, "era necessario avere informazioni su questioni sostanziali – così il comandante referente dell’indagine –: lo stato di salute della bambina, eventuali problematiche respiratorie, o altre patologie cui ricollegare un eventuale malore. Non ne risulterebbero. Era necessario sapere se sapesse o meno nuotare, altra informazione che può aiutare a capire".

L’inchiesta dovrà appurare cosa sia accaduto in vasca, e quanto tempo la piccola sia rimasta sott’acqua prima del salvataggio, da parte di un sacerdote accompagnatore, di un assistente bagnante e di alcuni presenti. L’altra sera, a Caravaggio, un momento di raccoglimento in oratorio, e la recita di un rosario. L’invito a pregare parte dai parroci, ed è esteso a tutti i centri estivi della Diocesi.