Milano, i driver Amazon fermano le consegne: protesta e presidio / FOTO

Conftrasporto: "Protesta strumentale"

Presidio driver Amazon

Presidio driver Amazon

Milano, 26 febbraio 2019 - I driver di Amazon fermano le consegne e manifestano con un presidio a Milano sotto gli uffici della sede del colosso digitale. Il sit-in è stato organizzato dai sindacati lombardi dei trasporti di Cgil, Cisl e Uil in piazza XXV Aprile. "Torniamo a scioperare nella filiera di Amazon - affermano i promotori in una nota - per denunciare i carichi di lavoro a cui sono sottoposti i driver che tutti i giorni consegnano i pacchi nelle case dei consumatori digitali".  La protesta, secondo gli organizzatori, ha fatto saltare 120 consegne a deposito.

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"Le aziende in appalto - spiegano i sindacati - per  accaparrarsi qualche rotta in più spremono i dipendenti per consegnare tutto ciò che gli è stato assegnato anche quando il furgone è colmo di pacchi. Non si prendono in considerazione le condizioni meteo, la lunghezza dei tragitti, il traffico. L'importante è consegnare tutto e velocemente. Durante il periodo di novembre e dicembre il numero dei dipendenti assunti per le consegne dalle aziende in appalto ad Amazon è triplicato ma erano tutte assunzioni a tempo determinato".

Sull'altro fronte, il vicepresidente di Conftrasporto Paolo Uggè sostiene: "La protesta dei lavoratori organizzati delle sigle sindacali sotto la sede di Amazon è puramente strumentale. Amazon non ha propri autisti, ma si avvale di fornitori terzi, ai quali chiede di rispettare le norme contenute nel Ccnl logistica e trasporti. Per quanto concerne il tema delle assunzioni, va preso in considerazione il fatto che il mondo del trasporto sta mutando e dobbiamo prenderne atto: la natura stagionale del lavoro di consegna per l'e-commerce - conclude il vicepresidente di Conftrasporto - porta necessariamente a un aumento delle assunzioni durante i periodi di picco, a cui segue un calo nei periodi immediatamente successivi"

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