ANDREA GIANNI
Cronaca

Amazon viene a patti: bonus “qualità” e badge

I driver lombardi conquistano premio di risultato e corsi di guida sicura

Driver in presidio il 26 febbraio sotto la sede di Amazon (LaPresse)

Driver in presidio il 26 febbraio sotto la sede di Amazon (LaPresse)

Milano, 29 maggio 2019 - Dalla conquista conquista del premio di risultato slegato dal numero delle consegne - novità nel settore dell’e-commerce - fino ai corsi di guida sicura. È stato trovato un accordo nella vertenza dei lavoratori della filiera Amazon in Lombardia avviata per denunciare «carichi di lavoro insostenibili». Una protesta che ha visto anche lo sciopero dei lavoratori, lo scorso 26 febbraio, con il blocco delle consegne e il presidio sotto la sede milanese del colosso statunitense. L’intesa «pilota», con migliorie contrattuali per un migliaio di driver che potrebbero essere estese anche in altre regioni, è stata firmata da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uil Trasporti e le associazioni di categoria Assoespressi e Fedit, che raggruppano quasi tutte le società di trasporti che lavorano per Amazon in Lombardia. Una delle novità è proprio il premio di risultato basato sulla «qualità del servizio» e non sulla velocità. Tutto nasce da uno dei problemi che aveva portato all’inedito sciopero del febbraio scorso, cioè l’introduzione di una app che suggeriva agli autisti i percorsi e di fatto il numero delle consegne da effettuare, mentre ora i driver avranno benefici a seconda del gradimento del servizio offerto ai clienti di Amazon e non per forza per il numero dei pacchi consegnati. Dal primo luglio, inoltre, verrà applicato un aumento di due euro giornalieri sull’indennità di trasferta, che passa da 12 a 14 euro.

Le aziende, inoltre, si impegnano a «installare sistemi di rilevazione dell’orario di lavoro dei conducenti, dando preferenza a strumenti di rilevazione elettronica» entro giugno: un badge per i driver, per tenere sotto controllo gli orari di lavoro ed evitare che venga superato il tetto massimo di 44 ore settimanali. Nel contratto, spiega la Filt-Cgil, anche il «riconoscimento di un diritto di priorità dei lavoratori a tempo determinato o part time in caso di trasformazioni a tempo indeterminato o full time». Punto che dovrebbe portare a un assorbimento di parte dei precari, che ora superano il 25% del totale dei lavoratori. Un’intesa che nei prossimi giorni verrà presentata ai lavoratori in assemblea, sul piede di guerra anche per la questione scottante delle consegne la domenica, con il modello di consegne 7 giorni su 7 che il colosso si prepara a lanciare a Milano. «Abbiamo ribadito che il lavoro domenicale deve essere solo su base volontaria - spiega Emanuele Barosselli, segretario Filt-Cgil Lombardia - con pieno riconoscimento della maggiorazione salariale».