NICOLA PALMA
Cronaca

Amazon impara, la P38 spara: denunciato il figlio del ragazzo con la pistola, simbolo degli anni di piombo

Milano, scritta minatoria nel magazzino della multinazionale dell’e-commerce in via Fantoli: indagato per minaccia aggravata Francesco Memeo. Il padre Giuseppe immortalato mentre spara nella foto iconica del 14 maggio 1977 in via De Amicis

Giuseppe Memeo nella foto iconica degli anni di piombo di via De Amicis che gli valse il soprannome di "ragazzo con la P38"

Giuseppe Memeo nella foto iconica degli anni di piombo di via De Amicis che gli valse il soprannome di "ragazzo con la P38"

Milano, 17 dicembre 2024 – La scritta con un pennarello rosso su un muro bianco: "Amazon impara, la P38 spara". La denuncia del responsabile della sicurezza della multinazionale dell'e-commerce. L'indagine dei carabinieri e la perquisizione a casa di Francesco Savino Vincenzo Vittorio Memeo, 35 anni, indagato per minaccia aggravata. Il cognome dell'uomo denunciato richiama inevitabilmente gli anni di piombo e la foto simbolo di quel periodo tragico della storia italiana, con il padre Giuseppe con una pistola in pugno. Ma quella è un'altra storia.

Il blitz in via Fantoli

Stando a quanto ricostruito dall'inchiesta dei militari del Nucleo informativo di via Moscova, coordinati dal pm Leonardo Lesti, Memeo sarebbe entrato in azione il 17 novembre scorso nel magazzino Amazon di via Fantoli 108, dove lavorava per conto di una cooperativa, scrivendo la frase in uno dei corridoi interni. Il giorno dopo, è arrivata la denuncia di Amazon, che ha fatto scattare gli accertamenti dell'Arma: dall'analisi delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza (nessuna delle quali monitora il luogo preciso del raid), i carabinieri sono riusciti a capire che la mattina precedente, "tra i soggetti che erano transitati nei pressi di quel luogo, non ripreso direttamente, solo uno si era effettivamente recato in corrispondenza del punto ove era stata rinvenuta la scritta". Un'intuizione corroborata anche dai controlli sui badge. Conclusione: per gli investigatori, può essere stato soltanto Memeo. Nella mattinata di martedì 17 dicembre, è scattata la perquisizione nell'abitazione che il trentacinquenne condivide con la compagna: sarebbero stati trovati gli abiti che l'uomo indossava quel giorno.

La manifestazione del 1977

Il riferimento a quel tipo particolare di arma semiautomatica non può non far tornare alla mente il padre di Francesco, Giuseppe Memeo, ribattezzato proprio "il ragazzo della P38". Un soprannome legato a uno scatto diventato il drammatico simbolo degli anni di piombo: un uomo col volto parzialmente coperto da una passamontagna immortalato con le braccia protese in avanti e una pistola stretta tra le mani. Era il 14 maggio 1977, in via de Amicis, durante una manifestazione organizzata dopo l'omicidio a Roma di Giorgiana Masi e l'arresto a Milano degli avvocati Giovanni Cappelli e Sergio Spazzali: quel giorno morì il vicebrigadiere del III Reparto Celere Antonio Custra, per il quale fu poi condannato per concorso in omicidio il militante di estrema sinistra Mario Ferrandi. Il protagonista di quell'istantanea iconica è proprio Giuseppe Memeo, all'epoca diciottenne, poi condannato per l'omicidio del gioielliere Pierluigi Torregiani, ucciso il 16 febbraio 1979 da un commando dei Proletari armati per il comunismo.