MONICA AUTUNNO
Cronaca

Ambiente e pianeta maltrattati: "Serve l’alba di un nuovo pensiero"

“La caduta dell’Occidente” è il titolo del saggio di Ignazio Ravasi, responsabile culturale del Parco Adda Nord

Ambiente e pianeta maltrattati: "Serve l’alba di un nuovo pensiero"

Ambiente e pianeta maltrattati: "Serve l’alba di un nuovo pensiero"

"Il nostro pensiero onnipotente ci ha portato a credere che tutto sia manipolabile e distruggibile. Per l’Occidente si profila la catastrofe". La salvezza? "L’alba di un nuovo pensiero, una nuova strada. Una diversa consapevolezza di ciò che siamo in natura, la ricerca di un nuovo ruolo nel mondo, forse un ritorno alle origini. E una tecnica che sia progresso ma non strumento di volontà di potenza. Una sfida per noi tutti". Ignazio Ravasi, storico politico e amministratore, oggi responsabile culturale del Parco Adda Nord, ha alle spalle trent’anni di attività nei parchi lombardi. La filosofia, da sempre, una passione e un terreno di studio. E si intitola "La caduta dell’Occidente" il suo ultimo saggio, pubblicato da Kimerik "e risultato - spiega - di un lavoro di riordino di riflessioni buttate giù negli ultimi anni: quelli della pandemia, delle nuove guerre, dell’ascesa di Cina e India". Un libro "definito" durante gli Stati generali della cultura del Parco Adda Nord, "nel corso dei quali ulteriori e illuminanti spunti mi sono giunti da eminenti studiosi, cito fra gli altri Florinda Cambria, Carlo Sini, Carlo Alberto Redi, che hanno fornito contributi sul tema fondamentale della natura, dello sfruttamento del pianeta". Riflessioni in sequenza e un teorema, con più di uno spunto personale e passando per Parmenide e Cartesio, Platone e Heidegger. L’antefatto.

"Tutte le riflessioni che poi sono diventate questo libro - spiega Ravasi - mi portavano alla crisi. Una crisi che senza dubbio il mondo occidentale sta vivendo. Ho sempre viaggiato, anche da giovane: e mi rendo conto che il modo con cui “siamo visti” in altri luoghi del mondo è profondamente mutato. L’Occidente ispira timore, direi persino odio. Siamo difensori di una ricchezza frutto di sfruttamento". Il volume si snoda in dieci sezioni. La prima, "L’uomo è una nullità": "Siamo lo 0,01 % della massa vivente sulla terra. E ne abbiamo mutato tutti i cicli. Abbiamo perduto ogni capacità di prenderci cura". Di pagina in pagina dall’abisso alla possibilità di salvezza. Con l’aiuto della filosofia, e della riflessione sull’"essere": "Dovremmo ripartire dallo “svelamento” dell’uomo come espressione di natura, con possibilità di pensiero e linguaggio. Un nuovo inizio, che interrompa la discesa. Certo, bisogna scendere dal piedistallo. E lottare per un Occidente che sia capace di mettersi alla testa di un mondo totalmente, diverso".