Esce Di Martino, entra Shevchenko. Nella riunione-fiume – circa cinque ore – per decidere a chi assegnare gli Ambrogini d’oro edizione 2024 è successo anche questo. Il centrodestra a un certo punto ha deciso di stralciare il nome di Christian Di Martino, il viceispettore della Polizia di Stato ferito gravemente lo scorso maggio da un marocchino che lanciava sassi contro treni e persone alla stazione di Lambrate, e di inserire nella lista finale delle medaglie d’oro l’ex calciatore ucraino del Milan Andriy Shevchenko.
Tenete a mente un dato: a candidare Di Martino sono stati la leghista Silvia Sardone e i fratelli d’Italia Riccardo Truppo e Francesco Rocca, mentre a proporre Sheva è stato Rocca. Dunque, alla fine, un nome della Lega è stato tolto dalla lista dei premiati e uno di FdI è rimasto. Cortocircuito? La lumbard Sardone ieri si è scagliata contro il centrosinistra: "L’esclusione di Di Martino rappresenta i danni dell’ideologia di sinistra". Diversa la ricostruzione della presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi: "Il nome di Di Martino era nella proposta dell’Ufficio di presidenza: eravamo favorevoli ad assegnargli la Civica benemerenza. È stata FdI a decidere di togliere il nome del poliziotto dall’elenco. La vicenda rientra in una spaccature interna al centrodestra". Una spaccatura che – a dar retta alla ricostruzione della Buscemi – ha avuto uno strascico ieri, quando l’assessore lombardo alla Sicurezza Romano La Russa (FdI) ha annunciato: "Ci penserà la Regione a premiare Di Martino in occasione della cerimonia della Giornata di San Sebastiano il 20 gennaio a Varese".
Quanto all’esclusione di Enrico Berlinguer, sia Buscemi che la capogruppo Pd Beatrice Uguccioni precisano che il valore dell’ex segretario del Pci non è in discussione, ma la sua figura non era abbastanza legata a Milano, requisito fondamentale per ottenere l’Ambrogino.
M.Min.