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Milano, al via l'ambulatorio mobile di Emergency

Collocato nelle zone Lorenteggio/Giambellino e San Siro, è in grado di dare un supporto a tutte quelle persone che, per svariati motivi, hanno difficoltà ad accedere ai servizi sanitari

Un ambulatorio mobile di Emergency per il soccorso sanitario in strada

Milano, 12 agosto 2015 - Un aiuto in più per i bisognosi di Milano. Si tratta di 'Politruck', un vero e proprio ambulatorio mobile, collocato nelle zone Lorenteggio/Giambellino e San Siro, in grado di dare un supporto a tutte quelle persone che, per svariati motivi, hanno difficoltà ad accedere ai servizi sanitari. L'idea di offrire gratuitamente assistenza sanitaria di base e orientamento socio-sanitario alle persone in stato di difficoltà arriva da Emergency, l'associazione umanitaria fondata da Gino Strada. L'ambulatorio, che lavora in collaborazione con il Comune di Milano e con l'Asl cittadina, ha iniziato la sua attività il 5 agosto e continuerà a offrire i suoi servizi per i prossimi 6 mesi. In particolare il lunedì e il mercoledì la struttura è attiva in via Odazio (zona Giambellino/Lorenteggio) dalle 9 alle 18, mentre il martedì e il giovedì si sposta in piazzale Selinunte (zona San Siro).

"Questo progetto, in particolare, qui a Milano, prevede assistenza socio-sanitaria tramite una clinica mobile. Quindi quello che facciamo è un servizio di medicina di base, di medicina generale e un orientamento ai servizi socio-sanitari sul territorio rivolto a tutti e, in particolare, alle fasce vulnerabili della popolazione, tutte quelle fasce che per diversi motivi hanno una difficoltà di accesso ai servizi - ha spiegato Andrea Bellardinelli, coordinatore programma Italia di Emergency - Questo è un progetto con una clinica mobile, abbiamo sia questa tipologia sia una tipologia dove utilizziamo invece degli ambulatori fissi, dove facciamo le stesse cose in cui abbiamo anche dei servizi specialistici, sempre per fare da filtro virtuoso all'accesso al secondo livello di cure. Questa è un po' la nostra filosofia: curare le persone, renderle autonome e capaci di muoversi all'interno del sistema sanitario".

"Facciamo una media di 20-25 visite al giorno, le persone che accedono sono persone che, per mille motivi, vivono difficoltà di accesso e delle vulnerabilità. Ci sono migranti, ci sono italiani indigenti che hanno difficoltà di accesso e, quindi, spieghiamo loro come accedere" ai servizi sanitari disponibili sul territorio, ha aggiunto Bellardinelli. "La prima zona di accesso - ha spiegato il coordinatore del programma Italia di Emergency - è il contatto con il mediatore culturale che capisce un po' la tua situazione amministrativa: se hai o meno il permesso di soggiorno, il medico di base, se hai il medico di famiglia assegnato o non assegnato, se lo vuoi cambiare. Si cerca un po' di capire amministrativamente la tua situazione. C'è una prima scheda anagrafica, sociologica e poi si accede dal medico che ti cura, ti visita. Poi, a seconda della tua problematica, vieni indirizzato ai servizi sanitari del territorio, chiaramente a seconda della tua situazione amministrativa".