Milano, 8 settembre 2017 - Amianto al Teatro alla Scala di Milano, è stata dichiarata la prescrizione dell'accusa di omicidio colposo in relazione ad uno dei casi di lavoratori morti. È emerso dall'udienza di oggi del processo milanese a carico di cinque imputati, tra cui Carlo Fontana, che fu sovrintendente della Scala dal primo ottobre 1990 al 24 febbraio 2005. Nel dibattimento, scaturito dall'inchiesta del pm Maurizio Ascione, sono parti civili i familiari dei lavoratori deceduti, tra cui la cantante lirica Luciana Patelli. Prescritto, invece, il caso della morte, avvenuta nel 2005, del macchinista Bruno Perossinotto. Tra le parti civili del processo, davanti al giudice della nona penale Gloria Gambitta, anche l'Inail, la Ats Milano e alcune associazioni, tra cui l'Associazione italiana esposti amianto.
Il processo, che riprenderà il prossimo 26 settembre con i primi testimoni dell'accusa, vede tra gli imputati anche Franco Malgrande, direttore tecnico dal primo gennaio 1994 e dal primo aprile 1995 direttore dell'allestimento scenico, Franco Filighera capo dell'ufficio tecnico dal 1 dicembre 1976 al 31 gennaio 2012. E ancora Maria Rosaria Samoggia, alla direzione affari generali dal 27 settembre 1991 al 21 ottobre 1996 e Giovanni Traina dal 28 maggio 1987 referente del Centro Diagnostico Italiano e successivamente, con la Società di Prevenzione, consulente esterno del Teatro in materia di igiene e sicurezza. Altre udienze del processo fissate per l'11 ottobre, il 9 novembre e il 21 dicembre. Nel novembre 2016 in udienza preliminare erano stati prosciolti «per non avere commesso il fatto» i quattro ex sindaci di Milano Carlo Tognoli, Paolo Pillitteri, Giampiero Borghini e Marco Formentini finiti imputati per omicidio colposo e lesioni colpose gravissime.