Amianto a cascina Castello, "ora si bonifichi". Originato da alcune roto-balle di fieno, è stato l’incendio scoppiato il primo settembre nel fienile del complesso rurale “castello di Carpiano“ a rivelare la presenza di "materiali contenenti amianto" sulla copertura del fienile stesso. Ad accertare la presenza di questa sostanza in una porzione del tetto, crollato durante l’incendio, sono stati i vigili del fuoco e i tecnici di Ats durante le verifiche eseguite nelle ore e nei giorni successivi all’accaduto. Ora è arrivata l’ordinanza del sindaco Loris Carmagnani, che impone ai proprietari, il gruppo Golgi-Redaelli, la pulizia e messa in sicurezza del sito.
Il Comune ha disposto che entro 30 giorni si provveda "alla rimozione di ogni roto-balla di fieno eventualmente ancora presente sul fienile danneggiato e su ogni fienile o deposito ricompreso nel perimetro della cascina, per scongiurare il ripetersi di eventi simili". Entro 45 giorni si dovrà smaltire "ogni materiale di risulta, nonché tutti i rifiuti generati dal crollo della copertura del fienile, o provenienti dalle operazioni di spegnimento e messa in sicurezza del sito". La proprietà dovrà inoltre procedere "all’accurata raccolta, al trattamento e al conferimento presso discariche autorizzate, operando esclusivamente attraverso un’impresa abilitata, di tutti i materiali di risulta contenenti amianto crollati al suolo in seguito all’evento, o ancora presenti sul fienile". Entro due mesi sarà infine necessario presentare una ricognizione di tutti gli eventuali fabbricati con amianto ricompresi nel perimetro di cascina Castello, con la valutazione tecnica del loro stato di conservazione.
Sull’accaduto, la lista di opposizione “Carpiano per te“ ha depositato due interrogazioni consiliari. Si chiede al sindaco, in particolare, "di fornire gli esiti delle prove effettuate (da Arpa, o altri soggetti) sui campioni di aria e terreno prelevati nell’immediatezza dell’incendio e su eventuali campioni raccolti successivamente. La possibile dispersione di fibre di amianto costituirebbe un grave rischio per la salute pubblica". Si invita dunque il Comune a diffondere tutte le informazioni in suo possesso.