Milano - Gli anarchici tornano in piazza per Alfredo Cospito. Dopo la manifestazione non preavvisata del 29 dicembre, ieri sui siti d’area ne è stata preannunciata un’altra: appuntamento alle 15 di domenica a Porta Genova. Il motivo è sempre lo stesso: protestare contro il regime del carcere duro, al quale è sottoposto da otto mesi nel penitenziario di Sassari l’ideologo della Fai, già condannato a 10 anni e 8 mesi per la gambizzazione del dirigente Ansaldo Roberto Adinolfi e a rischio ergastolo per l’attentato alla scuola allievi dei carabinieri di Fossano.
Cospito è in sciopero della fame dal 20 ottobre: ha perso 35 chili e le sue condizioni di salute sono sempre più critiche, soprattutto per il calo di potassio necessario per il funzionamento del cuore. Una situazione talmente preoccupante da indurre giuristi (come il presidente emerito della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick), intellettuali e religiosi (come il fondatore di Libera don Luigi Ciotti) a firmare un appello al ministro della Giustizia Carlo Nordio per chiedere "un gesto di umanità e coraggio": la revoca del 41 bis.
Nel frattempo, domenica è emersa la notizia della busta con proiettile recapitata al procuratore generale di Torino Francesco Saluzzo, che col pm Paolo Scafi sta sostenendo l’accusa al processo contro Cospito in Corte d’Assise d’Appello e che per lui ha chiesto l’ergastolo con isolamento diurno di 12 mesi. Al momento, il processo è sospeso, in attesa del pronunciamento della Consulta, a cui i giudici hanno inviato gli atti per valutare la questione delle attenuanti (nel caso venissero concesse, l’anarchico eviterebbe il carcere a vita).
Tutti argomenti che saranno al centro dell’iniziativa in programma a Porta Genova: "Va mantenuta viva e concreta la critica al regime di tortura del 41 bis, dell’ergastolo ostativo e in generale al criterio della “collaborazione” quale strumento premiale o punitivo di mobilità fra i circuiti carcerari che istituzionalizza l’arbitrio e il baratto". Nel volantino si parla di assemblea e corteo, anche se al momento non sono arrivate comunicazioni in via Fatebenefratelli. Era stato così anche per il presidio di fine anno, quando on line era comparsa la convocazione per le 18 del 29 dicembre in piazza Duomo. Il 28 era arrivato il divieto del questore Giuseppe Petronzi a "manifestare nei modi e nei tempi annunciati in rete"; e il giorno dopo le forze dell’ordine avevano impedito l’accesso a piazza Duomo ai circa 200 partecipanti, che si erano spostati in corteo da via Torino a piazza XXIV Maggio.
Ultima nota per la rivendicazione di una serie di danneggiamenti avvenuti a Saronno nella notte tra il 26 e il 27 dicembre: non sono stati i vandali a mandare in frantumi le vetrate di due banche e di un ufficio postale, bensì militanti anarchici che hanno lasciato la scritta 'Stato assassino. Alfredo libero'. "Nulla di casuale – si legge – ma tre azioni di solidarietà ad Alfredo Cospito, che lo Stato italiano ha condannato a morte".