Susanna
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Domani si celebra la giornata mondiale del diabete. Una ricorrenza fissa che da sempre coincide con l’anniversario della nascita di Frederick Banting al quale viene attribuita la scoperta dell’insulina con l’aiuto di Charles Best. Da allora, era il 1920, sono passati più di cento anni e la medicina ha fatto passi da gigante. Tanto che sono stati sfatati anche alcuni falsi miti, come ci spiega Manuela Mapelli, biologa nutrizionista: “Contrariamente a quanto si crede i diabetici possono concedersi un piatto di pasta, purché sia integrale e ben cotta”. Oltre alle concessioni, la scienza ha indicato degli obiettivi che dovrebbe valere per tutti, soprattutto in una società sedentaria come la nostra. Il più importate è di tenere a bada gli zuccheri nel sangue e il peso per scongiurare l’innalzamento della glicemia e la formazione di grasso addominale. Negli ultimi anni, infatti, la popolazione italiana che soffre di diabete è passata dal 3,8 per cento al 5,8%. In valori assoluti parliamo di oltre tre milioni e mezzo di persone. È quanto è emerso dall’ultimo bollettino dell’Italian Diabetes Barometer Report, realizzato da Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation (IBDO), in collaborazione con Istat e Coresearch (Center for Outcomes Research and Clinical Epidemiology, che si occupa di malattie croniche e dell’applicazione di tecniche statistiche avanzate alla ricerca biomedica). “È Fondamentale – sottolinea la dottoressa Mapelli - seguire una dieta normo calorica. Sono alleati i cereali integrali, i legumi e la verdura. È consigliabile consumare almeno tre porzioni di pesce (preferibilmente azzurro) alla settimana, carni magre e bianche, meglio se biologiche perché antibiotic-free; lo stesso vale per le uova. Sono d’aiuto anche i grassi cosiddetti buoni, come l’olio extravergine d’oliva e la frutta secca oleosa. Da evitare o da limitare il più possibile i cibi raffinati, gli zuccheri semplici, il miele, i dolciumi ad alto contenuto glucidico e lipidico, primi piatti molto mantecati, come lasagne, cannelloni e tortellini, focacce e pizza, e sostituti del pane”.