Andrea Piscina, lo speaker radiofonico arrestato per pedopornografia e violenza sessuale: “Incredulità e sgomento”

Il 25enne è stato sospeso in via cautelativa dall’emittente in cui lavora. Stando alle indagini, avrebbe adescato minori fingendosi una ragazzina chiamata ‘Alessia’. Nel telefonino oltre mille chat

Il conduttore radiofonico Andrea Piscina in una foto tratta dal suo profilo Instagram

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Milano, 14 giugno 2024 – Lo speaker Andrea Piscina sospeso da Rtl, dopo l’arresto su ordine della Gip Ileana Ramundo per produzione di materiale pedopornografico e violenza sessuale. 

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“Rtl 102.5 ha appreso con incredulità e sgomento la notizia dell'arresto di Andrea Piscina. La dirigenza di Rtl 102.5 non era a conoscenza dell'indagine in corso a Milano sullo speaker”, si legge in una nota dell’emittente radiofonica. E “ha deciso di sospendere in via cautelativa Andrea Piscina da ogni attività legata all'emittente, in attesa del lavoro della Magistratura, in cui Rtl 102.5 ripone piena fiducia”.

Stando alle indagini del pm Giovanni Tarzia e dell'Unità investigazioni e prevenzione Nucleo Crimini Informatici e Telematici della Polizia Locale di Milano, sui dispositivi dello speaker 25enne sarebbero state rintracciate oltre mille immagini e chat di contenuto pedopornografico.

Piscina avrebbe intrattenuto rapporti, anche attraverso videochiamate, con bambini tra i 9 e i 14 anni, adescati sul web e fingendo di essere una ragazzina chiamata Alessia. Secondo le accuse avrebbe chiesto così ai minori di compiere atti sessuali. Una delle vittime, stando agli accertamenti, sarebbe stata agganciata da Piscina non sul web, ma in una polisportiva. Per questa vicenda – secondo quanto riferito – era stata sporta denuncia nell'estate 2023.

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Da quanto si è saputo, Piscina sarebbe stato già perquisito dal Nucleo specializzato della Polizia locale nelle scorse settimane. E, da quanto accertato, avrebbe cancellato poco prima tutte le chat e videochiamate, ma gli investigatori sono riusciti, comunque, a recuperare le immagini. Da qui l'ordinanza di custodia cautelare in carcere, eseguita per imputazioni che vanno dal 2021 al 2023.