NICOLA PALMA
Cronaca

Andrée Ruth Shammah rapinata in centro, prima il finto abbraccio poi lo scippo e la caduta contro un’auto: così hanno colpito i criminali

Milano, la ricostruzione dell’aggressione alla fondatrice del Franco Parenti. I due rapinatori avevano colpito poche ore dopo anche a Nolo

Andrée Ruth Shammah (75 anni). A destra, un fermoimmagine del filmato con l'aggressione alla regista

Milano, 23 marzo 2024 – Il colpo in via Bocchetto poco dopo le 22 del 31 gennaio. La fuga con la collana strappata alla regista Andrée Ruth Shammah. E il nuovo raid 5 ore dopo a Nolo, con cellulari strappati a due fratelli e arresto in flagranza. La serata da rapinatori seriali di Amin E. e Bader Z., entrambi marocchini di 20 anni, è ricostruita nell'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip Alessandra Di Fazio su richiesta del pm Antonio Cristillo, che sabato mattina ha portato a San Vittore i due giovani nordafricani.

L'assalto in via Bocchetto

Ecco la ricostruzione dell'accaduto, raccontata nella denuncia della fondatrice del Teatro Franco Parenti e certificata dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Attorno alle 23 del 31 gennaio, Shammah, reduce dalla partecipazione a un evento in zona Cordusio, sta percorrendo via Santa Marta: dietro di lei ci sono due turisti americani e una donna, che la superano quando lei si ferma per un attimo ad ammirare l'ingresso di un albergo della via. Poi l'artista riprende a camminare in cerca di un taxi e supera nuovamente i tre. È in quel momento che le si para davanti un ragazzo: lei lo guarda in faccia e si spaventa, temendo che possa farle del male. A quel punto, spiegherà agli investigatori, la regista si gira di scatto per avvicinarsi ai tre che sono dietro di lei: “Mi sono letteralmente avvinghiata al braccio della donna”, dirà Shammah, per dare l'impressione al giovane sconosciuto di essere in sua compagnia. Negli stessi istanti, altri due giovani si avvicinano agli americani e li abbracciano in un modo che la fondatrice del Parenti definirà "strano". Questione di secondi: Amin E. le dice solo "Sigaretta?", e dopo il suo diniego la prende alle spalle e la depreda della collana, strattonandola così energicamente da farla sbattere contro il cofano di una macchina parcheggiata.

Le indagini

La mattina dopo, Shammah si reca in Questura per sporgere denuncia, dopo aver scritto un post su Facebook poi rimosso per i troppi commenti negativi sulla sicurezza in città. Gli specialisti dell'Antirapine della Mobile, guidati dal dirigente reggente Domenico Balsamo e dal funzionario Francesco Federico, la accompagnano sul luogo della rapina e rifanno con lei le strade percorse la sera precedente, a caccia di telecamere che possano aver ripreso qualcosa: quella buona è montata all'ingresso dell'albergo. I filmati mostrano due ragazzi: uno in particolare ha un vistoso tatuaggio sul collo. A quel punto, gli agenti consultano le banche dati delle forze dell'ordine, concentrando la ricerca su ragazzi di età compresa tra 20 e 30 anni, nordafricani, con tatuaggi sul collo. Gli archivi rimandano l'identikit di Bader Z., che diventa così uno dei sospettati. I poliziotti scoprono pure che cinque ore dopo, alle 3 del primo febbraio, il ventenne marocchino è stato arrestato dai carabinieri della stazione Garibaldi per una rapina impropria tra via Cavalcanti e via Oxilia ai danni di due fratelli, depredati degli smartphone; con lui c'era pure Amin E., a sua volta bloccato in flagrante.

I profili

Gli agenti visionano anche quelle immagini e trovano la prova decisiva: gli abiti indossati dai due aggressori di Nolo sono identici a quelli indossati dai rapinatori della Shammah, come mostra un filmato registrato da una telecamera di via Soperga. Dopo l'arresto del primo febbraio, il giudice della direttissima ha convalidato il provvedimento e ha disposto per entrambi il divieto di dimora a Milano. Un divieto che Bader Z. ha violato il 9 febbraio, quando è stato bloccato ancora per rapina. Ora il nuovo arresto della Mobile.