Milano, 14 novembre 2020 - "Qui per restituire in questo modo l'aiuto preziosissimo e vitale che ci è stato dato a marzo e aprile, quando per primi siano stati invasi da pazienti Covid e non saremmo riusciti con le nostre forze a curare tutte quelle persone che arrivavano a ondate in pronto soccorso". Con queste l'anestesista Annalisa Malara, che "scoprì" il primo caso di Covid-19 in Italia (quello del "paziente 1" Mattia Maestri), racconta la sua decisione di spostarsi da Codogno all'ospedale in Fiera di Milano, fronte di battaglia della seconda ondata.
La dottoressa, nominata Cavaliere al merito dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha spiegato che lavorare all'interno dell'ospedale in Fiera «è un modo bellissimo per condividere quella che è la nostra esperienza clinica, sono felicissima di essere qui". Per quanto riguarda la sera in cui scoprì la positività di Mattia Maestri, Malara la ricorda come "un esempio di lavoro fatto con la testa e con il cuore. Abbiamo cercato - ha raccontato in un video di LombardiaNotizie- io e la mia equipe di fornire al paziente 1 Mattia Maestri le migliori chance diagnostico terapeutiche possibili e quindi non ho escluso a priori che potesse essere coronavirus, andando oltre le conoscenze di quel tempo e i protocolli, e chiedendo quindi un tampone che in quel momento non era visto come necessario perché a quel punto non era considerato a rischio"..