MICHELE MEZZANZANICA
Cronaca

Stefano Tacconi, la vita di un combattente e l’arte di parare: i trionfi nel calcio, l’aneurisma, Padre Pio, l’ischemia e la casa popolare

La storia del portiere dagli anni gloriosi della Juventus ai “tiri improvvisa della vita”, come li definisce lui stesso nel suo libro. Fino all’assegnazione dell’alloggio Aler

Stefano Tacconi presenta il suo libro 'L'arte di parare'

Stefano Tacconi presenta il suo libro 'L'arte di parare'

C’è un prima e un dopo nella vita di Stefano Tacconi. Ma nel suo caso, a differenza di molti altri ex campioni. la data spartiacque non è quella del ritiro del calcio giocato, del passaggio da giocatore ad ex giocatore. 

Per lui, che pure di (dis)avventure ne ha vissute tante una volta appesi guanti e scarpini al chiodo, la vera messa alla prova da parte del destino arriva molto più avanti, il 23 aprile del 2022, quando un aneurisma lo colpisce e ne mette seriamente a repentaglio la vita. Ricoverato all’ospedale di Alessandria, riesce a salvarsi grazie alla professionalità dei medici e al suo fisico sportivo nonostante si trovi alla soglia dei 65 anni.

La vita in pericolo

Da quel giorno però cambia tutto, come racconta lui stesso nel libro ‘L'arte di parare. Trovare il coraggio per fronteggiare i tiri della vita’, pubblicato lo scorso anno. La riabilitazione è lenta e faticosa, servono coraggio e pazienza. E se il primo non gli è mai mancato, da quando intimò un aut aut alla Juventus “o me o Zoff”, la seconda ha forse dovuto costruirla, aiutato dall'affetto della famiglia che non è mai venuto meno. Il figlio Andrea, attivo anche sui social e spesso primo ‘reporter’ dei progressi del padre attraverso i suoi post; la moglie Laura, silenziosa ma determinata, sempre accanto a Stefano in questi mesi delicati.

Il bando Aler

E’ lei anche a occuparsi delle cose pratiche, come la domanda per una casa popolare che viene assegnata ai Tacconi tramite bando Aler nel luglio del 2023, a Cusago, nell’hinterland milanese, base d’appoggio per le terapie al Don Gnocchi di Milano, centro d’eccellenza nazionale per le cure riabilitative. Due mesi più tardi la richiesta di cambio di alloggio, che viene accordata e a novembre la famiglia Tacconi entra nella nuova casa, questa volta a Milano città.

La Casa Sollievo della Sofferenza

In mezzo, la parentesi a San Giovanni Rotondo, il paese di Padre Pio al quale Stefano è molto devoto. La riabilitazione si sposta alla Casa Sollievo della Sofferenza, noto appunto come l’ospedale di Padre Pio, ma ci sono anche giornate in spiaggia, dove all'affetto della famiglia si aggiunge quello dei fan, non appena si sparge la voce negli Juventus Club della zona, molto numerosi al sud. 

Spirito da combattente

Oggi Stefano Tacconi di anni ne ha 67 e definirlo un uomo nuovo è probabilmente sbagliato, oltre che un po’ troppo retorico, ma certamente è un uomo diverso. Il suo spirito combattente e combattivo lo incanala nella lunga battaglia cominciata quasi tre anni fa e non ancora terminata. Anzi, aggravata da una seconda mazzata del destino: nel giugno dello scorso anno è nuovamente ricoverato d’urgenza, questa volta per un’ischemia alla gamba destra. Un evento autonomo, non collegato all’aneurisma di due anni prima. Operato alle Molinette di Torino, rimane in ospedale sei giorni prima di venire dimesso. Un nuovo tiro improvviso della vita, un’altra prodigiosa parata del grande portiere.