Poca informazione, normativa non chiara e tempi ristretti. A un mese dall’entrata in vigore dell’obbligo dei sensori per l’angolo cieco sui mezzi pesanti in transito nell’Area B, il primo bilancio dice che in pochi si sono messi davvero in regola.
L’obbligo riguarda per ora solo i mezzi M3 (trasporto cose superiori a 12 tonnellate) e N3 (trasporto persone oltre gli 8 posti), ma di sensori se ne vedono pochi e ci si limita alla prescrizione meno invasiva e molto più economica degli adesivi che segnalano il pericolo di angolo cieco. Adesivi, peraltro, il più delle volte in francese o inglese, visto che in commercio esistono quelli e la delibera comunale li consente.
La scarsa adesione alla norma da una parte è l’effetto della deroga che permette agli autotrasportatori di esibire, fino al 31 dicembre dell’anno prossimo, solo un certificato di acquisto dei dispositivi, dall’altra delle effetive difficoltà nell’adeguarsi.
Dalla Fai, la Federezione degli autotrasportatori, da subito contraria alla delibera milanese tanto da spedire una diffida alla Giunta (alla quale si sono aggiunti i ricorsi di Assotir e Sistema Trasporti), confermano che la norma è per ora zoppa: "La delibera - dice Marco Colombo, segreraio milanese della Fai - è stata fatta in fretta e furia per motivi che non hanno a che fare con la sicurezza, senza peraltro confrontarsi con gli addetti ai lavori. Le linee guida sono state pubblicate ad agosto e gli autotrasportatori hanno avuto in pratica solo il mese di settembre per adeguarsi. In tanti quindi hanno sfruttato la deroga e acquistato, magari online, dispositivi anche molto economici giusto per risultare in regola. In attesa che qualcosa si muova sul fronte delle legislazione nazionale. Il risultato è che in pochi si sono adeguati".
Luca Tavecchio