ROBERTA RAMPINI
Cronaca

Rapaci, volpi, pipistrelli e istrici sempre più vicini ai centri urbani

L’Oasi Wwf di Vanzago: lockdown e cambiamenti climatici, gli animali selvatici si riprendono gli spazi

Operatori al lavoro nel “Centro Recupero Animali Selvatici” all’interno dell’Oasi Wwf

Vanzago (Milano), 27 gennaio 2021 - Nei mesi di lockdown la fauna selvatica si è ripresa spazi solitamente occupati dall’uomo. E così molte specie hanno nidificato in luoghi insoliti, ricci e pipistrelli hanno modificato il loro comportamento e si sono avvicinati ai centri urbani. È quanto emerge dai dati relativi all’attività svolta nel 2020 nel Centro Recupero Animali Selvatici all’interno dell’ Oasi Wwf di Vanzago. Nella clinica dove dal 1995 si curano con professionalità e passione animali feriti o malati, anche nell’anno che si è appena concluso si sono presi cura di 4.050 animali rispetto ai 3.796 del 2019. Ben 732 ricci, 530 merli, 500 rondoni, cornacchie, gufi, gheppi, pipistrelli, minilepri, barbagianni, germano reale, poiane. E anche un istrice. Gli animali feriti hanno traumi dovuti a incidenti naturali o altro, mentre gli orfani arrivati in molti casi sono stati sottratti al loro ambiente naturale in modo improprio. Circa il 50% viene recuperato e rimesso in natura.

La metà viene dalla Città Metropolitana, gli altri dalle province di Varese, Como, Monza e Brianza, Lodi. "Nei mesi di lockdown la gente non andava in giro e quindi sono stati consegnati pochissimi animali, da giugno in poi l’attività ha avuto un picco, molti animali si sono ripresi gli ambienti antropizzati dall’uomo e hanno fatto nidi in giardini pubblici, siepi - dichiara Luigi Migliavacca, che lavora al Cras da 15 anni - tra giugno, luglio e agosto sono arrivati 2500 animali, la maggior parte erano cuccioli che l’uomo ha trovato e raccolto perchè in difficoltà. Per la seconda volta da quando lavoro al Cras ho visto anche un istrice, trovato in provincia di Lodi, a bordo strada, ferito probabilmente da una macchina. Tra i pazienti anche una volpe finita in una tagliola, rimessa in libertà. Tre rapaci impallinati, fra cui un raro falco pellegrino. Lockdown, ma non solo. Anche i cambiamenti climatici costringono la fauna selvatica a cambiare. E così a metà dicembre è arrivato al Cras un pullo di germano reale. "La cosa insolita - spiegano - la cosa insolita è il periodo: infatti, la riproduzione del germano reale inizia a febbraio e prosegue fino a luglio. Questo ingresso ci fa riflettere...".