MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Annamaria Bernardini de Pace: “A Milano non si sposa più nessuno dopo i tanti divorzi-disastri. Il corso laico per le nozze civili? Serve la patente (soprattutto per fare i figli)”

L’avvocata specializzata in diritto di famiglia e la scuola laica prematrimoniale lanciata dal Comune: “Un’idea che propongo da anni”

Annamaria Bernardini de Pace

Annamaria Bernardini de Pace

Milano – “Sei anni fa, prima del Covid, organizzai nel mio studio a Milano un corso prematrimoniale civile, gratis. Si presentò una coppia di Bergamo. Un ragazzo e una ragazza, entrambi farmacisti, molto simpatici. Fu un incontro unico, lampo, cucito su di loro”. L’aneddoto è di Annamaria Bernardini de Pace, tra i maggiori esperti in diritto di famiglia. Difensore di molti vip nelle cause di divorzio, è considerata tra gli avvocati matrimonialisti più agguerriti. Su WhatsApp, la sua frase di presentazione è «L’amore è un mistero che dura finché dura il mistero».

Cosa pensa del corso prematrimoniale proposto dal Comune di Milano in collaborazione con l’Ordine degli avvocati?

L’idea è ottima e non posso che esserne convinta dato che nel 2019 la proposi io. Mi auguro che le coppie possano trovare un aiuto e auspico che, oltre ai tratti generali, si approfondisca la responsabilità genitoriale. Io dico che prima di diventare genitore bisognerebbe prendere una patente, perché implica educare una persona affinché un domani diventi un cittadino rispettoso di sé e degli altri”.

Le “lezioni“ sul diritto prima del «sì» dovrebbero diventare una prassi?

“Assolutamente. Pensiamo solo al fatto che in una società come la nostra, in cui aumentano le coppie miste, è indispensabile sapere cosa prevede il nostro ordinamento, quali sono i diritti, i doveri e anche i rischi. Questo vale per tutte le coppie ma a maggior ragione per chi si unisce provenendo da culture diverse. Io ho scritto 14 libri per informare le persone sul valore giuridico dei propri sentimenti. Tanti, troppi, all’inizio non considerano che sposarsi ha molte valenze giuridiche”.

Nella fotografia statistica, molte coppie sono invisibili perché convivono...

“È una sorta di “rifiuto del diritto“. Bisogna pensare bene a cosa si va incontro: se i figli nati da una coppia non sposata oggi hanno lo stesso valore degli altri (mentre una volta erano considerati illegittimi) non è tuttavia possibile godere di altri diritti. Per esempio, se ci si separa, non si ha lo stesso trattamento rispetto alla condizione matrimoniale. Non si eredita. In caso di ricovero in ospedale, poi, per il compagno o la compagna che anche solo chieda informazioni non esiste una normativa”.

A Milano non solo calano i matrimoni ma sono cresciuti anche i single. Perché?

“Forse perché vedono i “disastri“ dopo le separazioni degli altri?”.

Nella sua carriera le sono capitati molti casi eclatanti. Ma c’è mai stato un lieto fine dopo il “disastro“?

“Sì, un caso che non dimenticherò mai, una causa di divorzio che durò 10 anni. Io difendevo la moglie. Arrivati alla fine, quando ormai era tutto fatto, lui inseguì lei e le chiese: “Adesso posso ricominciare a corteggiarti?“. E si risposarono”.

Stanno ancora insieme?

“Penso di sì perché nessuno dei due è più tornato da me”.