ANDREA GIANNI
Cronaca

Bimba annegata all’Aquaneva, si indaga sulla sicurezza nel parco: dai sorveglianti minorenni alla vasca dove non si tocca

Al vaglio la catena di responsabilità che ha portato alla morte di Fatou Sarr, ragazzina di 11 anni. Le indagini potrebbero portare nuovi soggetti nel registro degli indagati

Il parco acquatico Aquaneva di Inzago, dov’è annegata la piccola Fatou Sarr di undici anni

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INZAGO (Milano) – I genitori di Fatou Sarr, la ragazzina di 11 anni annegata in piscina a Inzago, ieri sono stati ascoltati dal pm di Milano Alessandra Cerreti, e hanno ripercorso una tragedia che ha sconvolto la loro vita.

Una famiglia originaria del Senegal che stava costruendo il suo futuro in Italia e che, con dignità e compostezza, chiede di fare luce su quello che è accaduto e sulle eventuali responsabilità da parte di chi avrebbe dovuto sorvegliare i minorenni durante la gita all’Aquaneva, il parco acquatico con scivoli e aree gioco, organizzata dall’oratorio di Caravaggio. La Procura ha acquisito una mole di documenti della struttura, nell’ambito di accertamenti che stanno proseguendo su due fronti.

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È al vaglio infatti la “catena di comando“ del parco divertimenti, le certificazioni, la presenza o meno del defibrillatore obbligatorio negli impianti, i turni del personale per chiarire quanti (e con quali mansioni) fossero i bagnini nella struttura, che in quel momento ospitava 200 bambini, arrivati con cinque pullman da diversi paesi.

Dai primi accertamenti, inoltre, sarebbe emerso che Fatou, è annegata in una vasca con l’acqua alta, senza punti d’appoggio per i piedi. E non sapeva nuotare. Il secondo fronte riguarda invece l’oratorio e, anche in questo caso, è al vaglio del pm la gestione della gita e le misure per sorvegliare su bambini e ragazzi. Da chiarire, in particolare se vi fosse un numero di maggiorenni adeguato a tenere d’occhio così tanti bambini, per di più in un luogo a rischio come la piscina. Oppure se, come appare a una prima ricostruzione, il controllo fosse quasi totalmente demandato a educatori minorenni, tutti di età sotto i 15 anni e solo uno di 17 anni.

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Per ora sono stati iscritti nel registro degli indagati, con l’ipotesi di reato di omicidio colposo, il vicario parrocchiale che ha accompagnato la comitiva in piscina e il bagnino, anche lui minorenne (compirà 18 anni a settembre), in servizio quando è avvenuta la tragedia. Ma il numero degli indagati, sulla base degli accertamenti in corso, potrebbe allargarsi.

Ieri è stata eseguita l’autopsia sulla salma della ragazzina, con il conseguente nulla osta della Procura per la celebrazione dei funerali. Fatou Sarr era arrivata da poco in Italia, a ottobre dell’anno scorso, insieme alla madre che l’aveva avuta a soli 14 anni. Il padre, invece, vive da tempo in Italia, dove ha un lavoro stabile, ed era riuscito a ottenere l’agognato ricongiungimento familiare. Fatou stava imparando l’italiano, si stava integrando nella comunità. Ora i genitori, assistiti dagli avvocati Francesco Vivone e Mirko Mazzali, chiedono che sia fatta chiarezza.