LAURA LANA
Cronaca

Aned e Anpi sulla svastica di legno al Parco Nord: "Un'indegna provocazione"

Piazzata nella notte a Sesto san Giovanni vicino al Monumento al Deportato, già danneggiato 20 giorni fa, nel giorno della Memoria

L'orrida svastica comparsa nel Parco Nord a Sesto

Sesto San Giovanni (MIlano) - Un’enorme svastica è comparsa sul prato del Parco Nord, proprio vicino al Monumento al Deportato. Per realizzarla, sono stati divelti dei pali in legno di una recinzione, poi sono stati utilizzati per dare forma al simbolo che solo a Sesto oltraggia la memoria di centinaia di deportati morti nei campi di sterminio. "Una gravissima provocazione di stampo fascista, che costituisce un vergognoso oltraggio a tutti coloro che persero la vita a seguito della deportazione nei lager nazisti per aver scelto di lottare contro le nefandezze del nazifascismo – ha commentato Roberto Cenati, presidente dell’Anpi provinciale –. Chiediamo alle autorità di fare tutto il possibile per individuare i responsabili di questo ignobile atto e di impedirne il ripetersi".

Sull’accaduto indagano i carabinieri, che hanno già informato ieri l’autorità giudiziaria. Un’indagine che non potrà non partire dall’atto vandalico che già nei giorni scorsi aveva colpito il Monumento, la rottura della teca di Dachau. "Dopo quell’episodio, durante la notte c’è stato un ulteriore gravissimo oltraggio alla memoria storica della nostra città. I familiari dei deportati e le nostre associazioni condannano fermamente questo ennesimo atto vile e ignobile del nazifascismo", hanno dichiarato le sezioni sestesi dell’Anpi e dell’Aned. "Chiediamo che le istituzioni e la politica condannino questi atti che non colpiscono solamente una storia e una comunità locale, ma minano il tessuto democratico della nostra società".

Un’escalation che si è susseguita in questi ultimi anni. Dopo il 2017 furono danneggiate tre teche, una dopo l’altra. Ora, in pochi giorni, un doppio episodio a poca distanza dal 27 gennaio: prima è stata scheggiata la teca di Dachau, all’interno della quale vi sono le ceneri e le terre riportate da Ettore Zilli e da padre Davide Maria Turoldo per conto dei familiari e sopravvissuti, e ieri mattina la maxi svastica a riempire la parte del Parco Nord che dà verso Bresso.

Il sindaco Roberto Di Stefano condanna il gesto e annuncia: "Ci siamo già messi in moto per trovare gli autori e punirli in modo esemplare. Sesto, Medaglia d’oro alla Resistenza, non può essere palcoscenico di atti di vigliaccheria simile". Anpi e Aned cittadine promuovono una nuova mobilitazione, perché "Sesto non dimentica". "Da parte nostra manterremo la massima vigilanza a difesa della democrazia nata dalla Resistenza e dalla Deportazione, la cui eredità più preziosa è la nostra Carta costituzionale. Nei prossimi giorni organizzeremo manifestazioni sul posto per ribadire e condannare il nostro no al nazifascismo", annunciano le due associazioni guidate da Carlo Rapetti e Alessandro Padovani.