MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Parla Genevieve, la 70enne rapinata nell’androne di casa: “Sento ancora quelle mani addosso, ora ho paura”

Milano, la pensionata aggredita, gettata a terra e derubata in via Caracciolo: “Il gioiello che mi hanno strappato era un regalo del mio marito scomparso. I banditi erano appostati vicino casa: mancano controlli”. Il video dell’intervista

Milano – “Di notte non riesco a dormire, sento ancora addosso quelle mani che mi stringono il collo. Ho paura di uscire di casa, mi viene l’angoscia anche a stare sul pianerottolo, come se ci fosse qualcuno sempre dietro l’angolo pronto ad aggredirmi”.

È ancora scossa Genevieve Garcet Maci, settantenne francese (a Milano da decenni) che domenica pomeriggio è stata buttata a terra e derubata da due uomini nell’androne del suo condominio in via Caracciolo, zona Cenisio a Milano. Una rapina violenta, raccontata dal Giorno mostrando le immagini choc riprese dalle telecamere puntate sul portone.

Cosa le hanno rubato?

“Mi hanno portato via una collana d’oro e tre braccialetti, con una violenza che non mi sarei mai aspettata. La catena, francese, dell’800, con un ciondolo a forma di sole, aveva un valore materiale ma soprattutto affettivo perché mi era stata regalata da mio marito Antonio Maci, scomparso. Era il primo violino dell’orchestra sinfonica Rai e io gli sono sempre stata accanto. Ci siamo innamorati in una pizzeria di via Moscova e il nostro amore è durato più di mezzo secolo”.

Quando si è accorta di quei due uomini?

“Li ho visti subito, avvicinandomi al portone, e ho avuto immediatamente paura. Avranno avuto sui 25 anni. Io stavo rientrando da un pranzo fuori porta, un’amica mi aveva accompagnato con la macchina fin sotto casa. Prima di entrare ho preso il telefono e ho fatto finta di parlare con mio figlio, dando l’impressione che lui mi stesse guardando dalla finestra. Speravo di allontanare quei due ma così non è stato: appena ho infilato la chiave e sono entrata, uno mi ha bloccato da dietro tappandomi la bocca con violenza e mi ha fatto sbilanciare all’indietro. Non mi potevo muovere. Mi hanno strappato collana e bracciali. Poi sono caduta a terra sbattendo la testa. Nel mentre, il mio cagnolino Oscar, un barboncino, che tenevo in braccio, è scappato. Io ho avuto la forza di rialzarmi per andarlo a recuperare: lui era sul marciapiede, abbaiava fortissimo. Ha dato lui l’allarme perché tanta gente si è affacciata e sono stata soccorsa”.

Chi l’ha aiutata?

“Un abitante ha chiamato il 112 e poi ha citofonato a mio figlio, che era in casa ed è corso in strada. Quindi sono arrivati i carabinieri e poi anche la polizia. Ho presentato denuncia al commissariato Centro. Adesso il mio desiderio è che i rapinatori vengano individuati e arrestati: devono pagare per quello che mi hanno fatto”.

Li aveva mai visti prima?

“Io no ma l’amica che mi ha accompagnato li aveva notati, alla rotonda che si trova all’angolo con via Principe Eugenio. C’erano camper parcheggiati e quei due stavano armeggiando con un materasso. Dopo la rapina sono scappati su una bici. Avevano mascherine in faccia e cappellini in testa per nascondere i connotati. Io sono convinta che abbiano puntato la mia collana e che mi abbiano seguita. Quella rotonda si trasforma spesso in area di sosta di grossi mezzi ed è mal frequentata: ci vogliono controlli”.