di Andrea Gianni
Un anziano su tre ha subito contraccolpi a livello psicologico durante il lockdown di marzo e aprile. Il 60% si è sentito isolato e abbandonato, il 47% ha provato ansia, dovuta all’emergenza sanitaria e all’impossibilità di vedere i propri familiari. Una ricerca condotto dal sindacato dei pensionati Spi Cgil della Lombardia e dall’Istituto Mario Negri di Milano, attraverso un questionario compilato da 1480 lombardi con più di 65 anni, squarcia il velo sulle condizioni di una fascia della popolazione flagellata dai contagi ma anche dall’isolamento. Risultati che fanno suonare un campanello d’allarme sui nuovi lockdown, con la prospettiva dell’inverno da superare. "Ora bisogna lavorare insieme perché gli anziani non restino abbandonati – spiega Valerio Zanolla, segretario generale del sindacato in Lombardia – chiuderli in casa senza consentire loro di uscire sarebbe un fallimento della società, perché si rivelerebbe incapace di difenderli". Un quarto dei pensionati intervistati dai ricercatori vive da solo. E sono proprio loro, in particolare nelle città, le persone più esposte ai rischi del lockdown a livello psicologico. Da un giorno all’altro la vita viene confinata all’interno di quattro mura e vengono a mancare punti di riferimento come cinema e teatro, eventi culturali e possibilità di fare sport, la compagnia di nipoti e amici.
Fra gli intervistati il 4% ha riferito sintomi da Covid, ma solo un quarto è stato ricoverato in ospedale. Il 6% ha vissuto decessi in famiglia, mentre il 21% è entrato in contatto con persone positive. I danni psicologici, però, sono stati denunciati da una quota ben più ampia, anche da persone che non sono state neanche sfiorate dal virus ma sono state travolte dall’improvviso isolamento. "Nel corso della quarantena forzata 3 anziani su 10 hanno percepito il proprio benessere psicologico come peggiorato – spiega Antonio Clavenna, coordinatore dello studio - il 64% di chi ha risposto ha riferito sintomi associabili a una situazione di stress: ansia, spavento, tristezza". E la ricerca ha acceso un faro anche sulle carenze del sistema sanitario. Tre anziani su dieci, nei primi mesi della pandemia, non hanno avuto neanche un contatto con il proprio medico di base. Solo il 20% si dichiara soddisfatto dei servizi sanitari rivolti alla terza età, e 664 intervistati giudicano insufficienti i servizi Ats.