
Vizzolo Predabissi (Milano), 18 novembre 2020 - Un ristorante che ha aperto i battenti ad agosto, tra un lockdown e l’altro, quando i dati della pandemia facevamo intravedere, se non uno spiraglio di normalità, almeno una tregua. E un imprenditore che ora si ritrova "con le mani legate, a lottare per non trasformare in un rimpianto quello che era, ed è tutt’ora, un sogno".
Nel suo locale, La Loggia, ricavato su un’area del Comune di Vizzolo ottenuta in gestione tramite un bando, Alessandro Fico ha messo anima e corpo. L’ambientazione, in stile steampunk, richiama le atmosfere della Londra vittoriana tra pendoli, grammofoni e pianofortistato lo stesso Fico a selezionare l’arredo e organizzare gli spazi, "La Loggia è un quadro nel quale ho messo la firma. Ora mi ritrovo a combattere per resistere al trauma di una chiusura forzata, a soli due mesi dall’apertura". Dopo una partenza sotto ottimi auspici, con anche 300 presenze nelle sere del fine settimana, la battuta d’arresto. "Non mi aspettavo un secondo lockdown. Ho dovuto riorganizzare il lavoro e mettere in cassa integrazione gran parte del personale: siamo rimasti io, mia moglie e lo chef. Le consegne a domicilio? In settimana me ne occupo io stesso".
Così gli hamburger della Loggia raggiungono le case di Vizzolo e dei centri vicini, "ai clienti regaliamo il dolce e anche un piccolo gadget. I riscontri che riceviamo sono la soddisfazione più grande. I ristori? Per ora solo 2 mila euro. Eppure non mi arrendo: sto selezionando personale per la riapertura, verranno tempi migliori. Mi affido al mio equilibrio mentale, e anche alla fede". Fico si è reinventato ristoratore dopo che la sua principale attività, il tour operator Club Magellano, è stata penalizzata dalla pandemia.