GIULIANA LORENZO
Cronaca

Nasce un app per denunciare gli abusi nello sport. E il fatto che esista è sintomo di un problema più diffuso di quanto pensiamo

Quattro minori su dieci hanno vissuto sulla propria pelle abusi psicologici, fisici o di natura sessuale, eppure molti non cercano aiuto o hanno paura delle possibili conseguenze. L’app è la risposta che nasce da una sinergia tra Fondazione Snaitech, ChangeTheGame e Vero Volley

La pubblicità dell'app ChangeTheGam

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Contro gli abusi e qualsiasi tipo di violenza psicologica e fisica nel contesto sportivo. Nasce con questo presupposto la prima app, ChangeTheGame, in difesa e per prevenire comportamenti inopportuni nello sport. Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione tra Fondazione Snaitech, Vero Volley e ChangeTheGame. Quest’ultima realtà è un’associazione che sta lavorando per diffondere e costruire una corretta cultura sportiva per promuovere l'attività fisica, non solo come mero agonismo ma anche come uno spazio inclusivo, sicuro e accogliente dove non sia tollerata alcuna forma di violenza.

L’app è stata presentata nel corso di una conferenza stampa a Milano, in cui i vari protagonisti hanno chiesto in maniera ripetuta l’aiuto del Coni e delle Federazioni per affrontare in maniera sinergica questa “battaglia”. Negli ultimi tempi, ChangeTheGame si è esposta e schierata a favore delle ex ginnaste che hanno fatto emergere il caso delle Farfalle della ritmica (per cui da poco è stata disposta l’imputazione coatta per l’allenatrice e dt Emanuela Maccarani).

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L’app ChangeTheGame

Gli abusi più diffusi, non solo nel contesto sportivo, ma in vari ambiti sono, oltre che quelli fisici e sessuali, quelli che non si vedono: pressioni psicologiche (si parla del 30%) e maltrattamenti, soprattutto a livello giovanile, sono all’ordine del giorno. Quattro minore su dieci, spesso prima dei 14 anni, ha vissuto sulla propria pelle abusi fisici o di altro tipo e prima dei 16 di natura sessuale. I maltrattamenti si verificano in ambienti che dovrebbero essere sicuri, come spogliatoi, docce e spesso sono reiterati: secondo i dati diffusi dall'associazione, per un quarto o un terzo delle vittime gli abusi si protraggono per almeno sei mesi.

Non sempre e non per tutti è però facile trovare la forza ma soprattutto il coraggio di denunciare soprusi di vario tipo: stando alle indagini il 56% dei minori non cerca aiuto. Il 47% percepisce un abuso come tollerabile, il 30% teme di sembrare debole e il 17% ha paura delle possibili conseguenze e molti non sanno a chi rivolgersi. Su questo principio nasce l’app, sviluppata da TXT Group, che cerca di eliminare eventuali timori e barriere comunicative.

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Dotata di un’interfaccia intuitiva, identifica situazioni di disagio grazie a una serie di giochi e di materiale informativo, ideati da professionisti per aiutare i giovani atleti a riconoscere comportamenti inappropriati e a conoscere i propri diritti. È poi presente, e questa è la parte più importante, la funzione per segnalare comportamenti e situazioni che non vanno bene. È stato inserito un pulsante HELP, che permette di inoltrare una richiesta di aiuto immediata. Per gli Under 14, la segnalazione viene inviata direttamente ai genitori, mentre per i ragazzi sopra i 14 anni e gli adulti è possibile scegliere fino a cinque contatti di fiducia. L’app è già disponibile sugli store iOS e Android (con il passare delle settimane verranno rilasciate nuove versioni).

Le voci dei protagonisti

A sostegno del progetto scende “in campo” pure il comune di Milano con Martina Riva, Assessore allo Sport, al Turismo e alle Politiche Giovanili del Comune. “Milano deve essere responsabile nel diffondere l’app e nel creare consapevolezza cercando sponsor. Abbiamo tante squadre e io cercherò – ha detto – di veicolare i messaggi tra i club e i centri sportivi: sarebbe bello organizzare un momento con loro”.

Daniela Simonetti, presidente di ChangeTheGame e cuore pulsante, oltre che mente di iniziative di questo genere ha aggiunto: “L’app permette ai bambini di avere un'immediatezza nella ricerca di aiuto, ci consente di intervenire prima dell’abuso: la prevenzione passa da una visione, ci si mette in gioco. Abbiamo voluto avvicinarci ai giovani con una applicazione e con un linguaggio stringato”.

Infine, ha preso parola la cofondatrice di ChangeTheGame e Presidente del Consorzio Vero Volley (che vanta la squadra femminile e maschile in A1), Alessandra Marzari: “Abbiamo incontrato i ragazzi che per primi hanno avuto il coraggio di raccontare abusi, erano degli amazzoni. È stato un momento, per me, assolutamente significativo e ho capito che era un problema davvero ben più grande di quello che si poteva immaginare. Il discorso degli abusi, di ogni genere e tipo presenti nello sport riguarda cose orrende, che non dovrebbero capitare, lo sport deve essere per tutti e tutte sinonimo di rispetto, sicurezza e condivisione".