
Condanna a 8 mesi e 20 giorni di reclusione e a 450 euro di multa per l’ex direttore generale di Infrastrutture lombarde spa, Antonio Rognoni, imputato in secondo grado in un processo scaturito dall’inchiesta sulla cosiddetta "cupola degli appalti" per l’Expo. In particolare, questo specifico filone riguardava un appalto per il progetto della Città della Salute e della Ricerca di Sesto San Giovanni. La sentenza è stata emessa dai giudici della terza sezione penale della Corte d’Appello, che hanno abbassato la pena del primo grado, 2 anni e 2 mesi, perché alcune imputazioni sono cadute in prescrizione.
Rognoni, difeso dal legale Francesco Centonze, in primo grado era accusato anche di turbativa d’asta per la gara per le architetture di servizio dell’Esposizione universale del 2015 a Rho-Pero, ma i giudici nel luglio del 2016 lo avevano assolto da questa imputazione. Era imputato, però, anche per turbativa d’asta, corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio per la gara, non andata in porto nel 2014, per la realizzazione della Città della Salute e della Ricerca alle porte di Milano, nelle aree dove una volta sorgevano le acciaierie Falck e che dovrebbero ospitare il polo scientifico e tecnologico a partire dal 2024.
I giudici avevano riqualificato, in parte, le contestazioni di turbativa d’asta e rivelazione di segreto e lo avevano condannato anche a risarcire i danni d’immagine alla Regione Lombardia (30mila euro) e alla stessa Ilspa (70mila euro), entrambi parti civili. La Corte d’Appello ha ridotto la pena per l’intervenuta prescrizione su alcuni capitoli delle imputazioni.