Alessandra Zanardi
Cronaca

Cerro al Lambro, l’arco con aquila fascista “va salvaguardato”: la mozione dell’opposizione

Ex Saronio, la lista Solidarietà civica e indipendente: “Spostate la discarica ne deturpa la vista”

L'arco di Cerro al Lambro

Cerro al Lambro (Milano) – Un arco di 40 metri sovrastato dall’aquila fascista. Una costruzione imponente, visibile a chilometri di distanza, che richiama l’arco dei Fileni costruito in Libia nel 1937 e distrutto da Gheddafi nel 1973. Diversamente da quello del Nord Africa, il monumento di Cerro al Lambro è ancora in piedi e ora una mozione della lista di minoranza Solidarietà civica indipendente - in discussione questa sera in consiglio comunale - ne invoca la salvaguardia e la valorizzazione.

In arrivo dal capogruppo Francesco Piazza la richiesta di una maggiore attenzione per questa importante testimonianza del passato che contribuisce a riaccendere i riflettori sull’ex Saronio, industria di Cerro al Lambro che ai tempi del fascismo produceva armi chimiche e che, dismessa da oltre 40 anni, aspetta una riqualificazione attraverso una bonifica del terreno.

In attesa di un progetto di recupero più ampio, esteso a tutti i 45mila metri quadrati dell’ex fabbrica, si chiede almeno la valorizzazione di quella che un tempo era la torre dell’acquedotto dell’azienda, il grande arco appunto. Per un suo recupero "sarebbe auspicabile lo spostamento della discarica comunale che si trova nelle immediate vicinanze e ne deturpa la vista - spiega Piazza -. Si potrebbe inoltre posizionare una segnaletica per favorire la conoscenza di questo monumento, sottoposto a vincolo proprio per le sue caratteristiche storico-architettoniche". Si rende necessario anche un restauro, "viste le pareti ormai scrostate e soggette all’assalto del tempo". Se ne parlerà alle 19 in Municipio, mentre si aspetta il completamento della gara che dovrà individuare l’impresa incaricata di eseguire, nel sito della Saronio, la demolizione di alcuni edifici fatiscenti e la caratterizzazione.