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Area C, Milano: "Chiedono sicurezza e poi ci fanno pagare" - Protesta del sindacato carabinieri

Carabinieri milanesi del Sim protestano per l'aumento del ticket di Area C e per l'assenza di deroghe per le forze dell'ordine: devono pagare come tutti per entrare in centro in macchina. Richiesta di deroga per i turnisti che vivono fuori città e devono coprire tragitti di 30-40 minuti.

"Ci chiedono sicurezza e poi ci fanno pagare per andare a lavorare". Il Sim, uno dei sindacati più rappresentativi tra i carabinieri milanesi, rilancia la polemica su Area C. Il 30 ottobre scatterà il rincaro da 5 a 7,50 euro del ticket per entrare in centro in macchina, ma, oltre alla non trascurabile questione economica, l’aspetto che più interessa ai militari dell’Arma è che al momento il Comune non ha previsto deroghe per le forze dell’ordine. Di conseguenza, i carabinieri che hanno la sede di lavoro all’interno della ztl dovranno pagare come tutti per entrare con la loro macchina privata. "Questa scelta – ragiona Alfredo Gianluca Privitera, segretario generale lombardo del Sim – andrà a incidere sulla vita della stragrande maggioranza dei miei colleghi, che ogni giorno, compresi i festivi, iniziano il servizio a qualsiasi ora, senza sapere con precisione quando finirà".

Le difficoltà dei "turnisti" riguardano in particolare le fasce orarie del mattino e della notte, quando non è possibile utilizzare i mezzi pubblici per recarsi al lavoro o per rientrare a casa. La sigla sottolinea che tantissimi militari che lavorano in caserme e uffici ubicati in Area C vivono fuori città, con tragitti da coprire quotidianamente per una durata media di 30-40 minuti. Da qui la richiesta di deroga: "Sta diventando sempre più difficile lavorare a Milano", chiosa Privitera. Lo scorso 27 luglio, una mozione della Lega che chiedeva che i rappresentanti delle forze di polizia potessero entrare in Area C senza pagare è stata bocciata dal Consiglio comunale.

N.P.