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Milano, raccolta firme contro Area C nel weekend: “È solo l’ennesima gabella, l’ambientalismo non si ottiene così”

L’assessore lombardo ai Trasporti Lucente contro il sindaco Sala: “Il Comune di Milano prende decisioni in completa autonomia, con scelte che poi hanno evidenti ripercussioni sulle altre realtà dell'hinterland e regionali”

Milano – Non si fermano le polemiche sullidea di estendere il pagamento del ticket sull'Area C a Milano anche nei fine settimana. La misura potrebbe diventare realtà entro la fine del 2024 o al più tardi entro l’inizio del 2025. Questa volta a schierarsi contro l’ipotesi è l'assessore a Trasporti e Mobilità Sostenibile della Regione Lombardia, Franco Lucente: “Nonostante le proteste e le perplessità di commercianti e cittadini che quotidianamente dall'hinterland e dalla Lombardia si spostano verso Milano per lavoro, il sindaco Sala non sente ragioni e decide di imporre il ticket sull'area C anche nei weekend. Una scelta che non condivido nel merito". Per Lucente quella di Palazzo Marino è una strategia “che non porta da nessuna parte”. “L'ambientalismo non si ottiene con continue multe e sanzioni nei confronti degli automobilisti” incalza l’assessore lombardo. 

"Come sempre - aggiunge - il Comune di Milano prende decisioni in completa autonomia, senza ascoltare il parere di tutti gli altri enti interessati, a cominciare da Regione Lombardia, le associazioni di categoria e il sistema produttivo”. Scelte “che poi hanno evidenti ripercussioni sulle altre realtà dell'hinterland e regionali. I dati ci dicono, tra l'altro, che i miglioramenti in ambito ecologico sono minimi. Insomma - spiega Lucente - pare sempre più concreta l'idea che l'accanimento verso gli automobilisti sia dovuto solo a mere questioni economiche: per fare cassa”. Lucente lancia anche una iniziativa contro l’estensione del ticket al fine settimana: "Ecco perché - conclude - appoggio in pieno l'iniziativa del coordinamento cittadino di Fratelli d'Italia, guidato da Simone Orlandi, che domani organizza una raccolta firma in viale Papiniano, all'angolo con Sant'Agostino. Invito i milanesi a venirci a trovare: una firma per dire no ad un'ennesima gabella che penalizza i commercianti e i lavoratori”. 

Non si è fatta attendere la replica del Partito Democratico: “Mi chiedo con che coraggio l’assessore Lucente faccia polemica con il comune di Milano sulla mobilità – ha detto il consigliere regionale del Partito Democratico Simone Negri -. Ricordo a chi si è distratto che Milano ha fatto sforzi enormi per rafforzare il proprio sistema di trasporto pubblico cittadino, su cui è arrivata a investire trecentotrenta milioni di euro l’anno dai settanta di qualche anno fa. Per non parlare della linea M4 che verrà completamente attivata nei prossimi giorni. In cambio, la Regione, oltre a non riconoscere un euro in più al capoluogo per il trasporto pubblico, ha obbligato l’amministrazione ad aumentare le tariffe. E quando Milano si è rifiutata, ha cambiato la legge per impedirle di ripeterlo. Ciò che un assessore dovrebbe fare è ragionare su perché il trasporto pubblico ferroviario, di competenza della Regione, serva in modo insufficiente la città capoluogo, come ha detto anche il Prefetto recentemente puntando il dito contro le inefficienze del passante. Il fatto è che alla Regione del trasporto pubblico, in particolare su Milano, interessa assai poco.”

Nei giorni scorsi il primo cittadino Sala aveva spiegato, rispondendo a chi chiedeva di Area C ma anche del pagamento differenziato della sosta da parte dei Suv: “Pensiamo di andare avanti in questa direzione. Il problema è mettere in ordine un Bilancio che fa fatica solo per un motivo: il trasporto pubblico. Noi stiamo continuando ad investire ma, non lo dico per polemica, lo dico perché è un fatto, stiamo ricevendo sempre meno fondi dal Governo. Questo è qualcosa su cui bisogna riflettere perché se si invitano le amministrazioni a migliorare il trasporto pubblico è chiaro che bisogna aiutarle, altrimenti non ce la si fa. È un fatto oggettivo, qualcosa per il quale col Governo mi lamento ma, ad essere sincero, non mi lamento solo con questo Governo perché è la storia dell’ultimo lungo periodo”.