Arese (Milano) – I negozi con le saracinesche abbassate sono di gran lunga più numerosi rispetto a quelli aperti. “Una volta qui c’erano il macellaio, il panettiere, l’edicola – ci racconta un pensionato –. Era la strada dei negozi, c’erano anche tanti posti dove parcheggiare, tutti gratuiti. Oggi forse esteticamente è una strada molto più bella, ma guardate: è vuota”. Siamo in via Caduti, nel centro storico di Arese. La via sulla quale si affacciano il municipio, il cinema teatro e l’oratorio Don Bosco. È una delle vie principali e negli anni è cambiata dal punto di vista urbanistico e commerciale, come è successo in molti centri storici dell’hinterland milanese. Ora via Caduti si prepara a un nuovo intervento di riqualificazione da quasi due milioni di euro, approvato dalla Giunta comunale di centrosinistra. Ma il piano non piace a residenti e commercianti.
“Io sono qui da 43 anni, prima questa strada era a doppio senso di marcia, transitavano anche i pullman, c’erano tanti parcheggi e c’era un bel passaggio di persone a piedi, era una strada vissuta e anche sicura – racconta Carlo Podestà, titolare del fruttivendolo al civico 22 –. La via è già stata rifatta almeno due volte e adesso vogliono intervenire ancora, con una nuova pavimentazione, restringendo la carreggiata e sacrificando altri posti auto. Insomma ci vogliono fare chiudere le attività”.
C’è chi apprezza la trasformazione di piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa in un luogo più bello, con verde e panchine: “Prima la piazza era una distesa di cemento, poco accogliente, sembrava un cimitero – racconta una residente –. Ha fatto bene il Comune a fare i lavori, adesso è anche piacevole incontrarsi in piazza. Ma via Dei Caduti va bene così”. “Forse basterebbe usare i soldi del progetto per una pulizia straordinaria del porfido e la sistemazione delle parti danneggiate, senza altri cantieri e lavori che svuoteranno il centro”, aggiunge un altro residente. “Abbiamo costituito un comitato totalmente apolitico, lo abbiamo esplicitato chiaramente anche nell’atto costitutivo e abbiamo promosso una petizione – racconta Mariagrazia Vinciguerra, presidente del Comitato –. Abbiamo raccolto 400 firme. Noi subiremo i disagi maggiori dei lavori. Sulla strada si affacciano ben 8 cortili e vivono centinaia di persone, anche anziane con problemi a spostarsi”.
Chi sceglie ancora i pochi negozi rimasti per fare un po’ di spesa è convinto che se davvero si vuole sostenere il commercio locale forse non c’è bisogno di un nuovo look. “Hanno introdotto il ticket a pagamento nel parcheggio interrato di via Degli Orti, la piazza è pedonale e per arrivare qui si deve fare un giro dell’oca, questa è una strada storica che per vivere ha bisogno di negozi e locali, non di panchine o aiuole”, racconta un giovane. “Siamo rimasti solo in nove – dichiara Giovanni Avanzo, titolare della Vineria delle Corti – gli altri hanno chiuso tutti e con questi lavori andremo verso la desertificazione. La rabbia è dovuta anche al fatto che il Comune ci ha chiesto suggerimenti e modifiche al progetto, ma non li ha considerati. Inoltre non ci hanno spiegato come saranno distribuiti i ristori”.
Il Comune ha messo a disposizione 200mila euro come ristoro per i danni economici che subiranno le attività commerciali ma secondo i negozianti non sono note le modalità di erogazione. L’avvio del cantiere è previsto per marzo 2025, durata dei lavori circa un anno. E dopo? “Quando tutto sarà finito cosa succederà? – si interroga Graziano Lunazzi di QuiArese TechCafè al civico 6 –. La gente non viene a passeggiare in centro solamente perché hai fatto una bella strada, ci deve essere anche un motivo. Senza negozi dove fare la spesa o locali pubblici dove bere un caffè, mangiare e incontrarsi, perché gli aresini dovrebbero venire in centro?”.