Arese (Milano) – “Arese è e sarà sempre una città che combatte ogni forma di violenza, una città antifascista, una città lontana da ogni forma d’odio e di intolleranza. Una città dai sani princìpi. Invitiamo pertanto tutte le forze politiche e civili di questa città a unirsi nella più ferma condanna politica e morale a quanto è avvenuto. Occorrono una riflessione collettiva e un rafforzamento di quei valori che impediscono il ripetersi di atti di violenza”. Commenta così il sindaco del Pd di Arese, Luca Nuvoli, la notizia dell’aggressione nei confronti del consigliere comunale di maggioranza, Pietro Polonioli e di uno studente 22enne.
Il fatto risale allo scorso 28 settembre e nelle scorse ore, a conclusione delle indagini da parte dei carabinieri di Arese, due ragazzi di 23 e 24 anni aresini, che fanno parte del gruppo ultrà di Arese vicini all’estrema destra di Casa Pound e Blocco studentesco, sono finiti agli arresti domiciliari. L’accusa nei loro confronti è di sequestro di persona, lesioni personali volontarie e minacce aggravate. Oltre a loro sono indagati altri due ragazzi. Durante la perquisizione nelle abitazioni dei picchatori sono stati trovati coltelli a serramanico, una scacciacani, un passamontagna e 22 manganelli.
I quattro avevano aggredito il consigliere e il suo amico perché stavano cancellando dalla recinzione di un condominio di viale Sempione scritte a sfondo politico tracciate dagli stessi ultras. “Agli aggrediti la solidarietà della giunta e dei partiti di maggioranza per un fatto grave che non ha precedenti nella storia della nostra città – commenta il sindaco –. Infine un ringraziamento alle forze dell’ordine che hanno condotto le indagini e alla procura che sta seguendo il caso nella speranza che questi episodi non trovino mai più spazio”.
Ad avere la peggio era stato il 22enne che è stato costretto a seguire i suoi aggressori nel parco Blu e qui minacciato, preso a calci e pugni, costretto a consegnare la carta d’identità. “Se urli ancora, ti ammazzo”, diceva uno degli ultras.
Anche dai banchi della minoranza arriva un commento di condanna. “La nostra solidarietà ai ragazzi coinvolti e la nostra più ferma condanna per atti che definire vergognosi è poco. Proprio recentemente, in consiglio comunale, avevamo sollevato la questione delle scritte e dei simboli sui muri che sono spesso pretesto per scontrarsi, e avevamo posto l’attenzione sull’importanza del ruolo della politica che non deve, mai fomentare, per alcuna ragione, scontri e atti violenti. Le idee non si spiegano con le mani”, dichiara Roberta Tellini.