MONICA GUERCI
Cronaca

Arese, addio campanella alla scuola media dei Salesiani

La mancanza di fondi fa chiudere dopo più di 40 anni l'istituto dedicato agli adolescenti difficili

Il direttore, don Sandro Ticozzi

Arese (Milano), 14 settembre 2020 - Oggi non riparte, e non ripartirà più, la scuola media dei Salesiani di Arese. Si spegne dopo più di 40 anni, per mancanza di sostegni economici, il “Progetto Michele Magone“, un aiuto agli adolescenti del territorio contro la dispersione scolastica. Qui i ragazzi dagli 11 ai 15 anni con bisogni educativi speciali (Bes) potevano ritrovare la voglia e lo stimolo di conoscere e scoprire se stessi e il mondo. Sempre meno nel tempo i giovani mandati dai Servizi sociali e dalle Comunità alloggio salesiane, ma soprattutto sempre in calo le risorse economiche destinate dagli enti pubblici su cui poteva far conto la scuola.

«Con la sola beneficienza era impossibile andare avanti, nostro malgrado la fine era inevitabile", spiega il direttore, don Sandro Ticozzi. Nata inizialmente per gli adolescenti accolti all’interno della comunità salesiana, la scuola si era aperta via via al territorio accogliendo giovani da tutta l’area e diventando una sezione aggregata della Silvio Pellico, la scuola media cittadina.

Pochi ragazzi? "Sempre meno, ma per quei pochi questo percorso fatto insieme aveva un significato importantissimo. Una scuola così ha ragion d’essere solo se una comunità se ne fa carico", il rammarico del salesiano nel giorno in cui per il resto d’Italia suona la prima campanella dopo il lockdown. Il metodo di prevenzione di don Bosco è sempre stato la linea guida del progetto educativo pastorale del Centro salesiano, fondato su ragione, religione e amorevolezza per oltre mille ragazzi che negli anni hanno frequentato la scuola media.

Provenivano da famiglie disagiate, da contesti sociali a rischio di emarginazione e di devianza, da vite complesse, tutti bisognosi di una guida. La retta mensile a carico dei Servizi sociali dei Comuni ammontava a 350 euro per ciascun studente, vale a dire 3.150 euro l’anno, tutto compreso: pasti e libri, uscite didattiche e merende, attività pomeridiane, educatori.

Nessun aiuto economico dallo Stato che, invece, pensava a fornire gli insegnanti. "Un capitolo chiuso nella forma in cui lo abbiamo conosciuto finora, un progetto nato con l’arrivo dei Salesiani ad Arese nel ‘55", dice amaro don Sandro. Ma non tutto si ferma. "Oggi però si ricomincia con la scuola in presenza per i corsi professionali. Sono ben 770 i ragazzi che iniziano o proseguono i percorsi che vedono la collaborazione di istituti superiori del Rhodense e nuovi progetti di apprendistato per le quinte classi che favoriranno l’ingresso degli studenti nel mondo del lavoro".

Campanella muta invece nella palazzina che accoglieva le aule della scuola media. "L’ultimo progetto – conclude il direttore – si chiama Pit-stop salesiano ed è un doposcuola attivo tutti i pomeriggi fino alle 18 che, se necessario, comprende anche il pranzo". È un servizio, anche questo aperto al territorio, per i ragazzi che frequentano le medie in città.