Milano, 2 settembre 2024 – Non ce l’ha fatta. Uno dei suoi sport preferiti lei ha procurato lesioni tali da ucciderla. È morta nella serata di sabato Arianna Forni, la 37enne coinvolta in un grave incidente venerdì alle 17.30 all’Awake sport center di Dello, in via Vittorio Mero, mentre praticava wakeboard nel laghetto della bassa bresciana.
La donna, nata e residente a Milano, subito dopo i fatti era stata ricoverata in condizioni critiche all’ospedale Civile di Brescia. La situazione è precipitata sabato in giornata, fino a quando ne è stato dichiarato il decesso. Arianna sarebbe caduta dalla tavola mentre viaggiava ad alta velocità, trainata da un motoscafo. Avrebbe battuto il volto sull’acqua, resa dura come l’asfalto a causa della velocità.
I presenti, non appena hanno visto Arianna in difficoltà, si sono gettati in acqua, l’hanno portata a terra e hanno iniziato le manovre di rianimazione, proseguite poi dai soccorritori giunti nel frattempo. La dinamica è attualmente sotto indagine da parte dei carabinieri della compagnia di Verolanuova e della stazione di Dello, che sono intervenuti poco dopo l’arrivo dell’ambulanza e dell’elisoccorso. A rendere ancora più drammatico l’episodio, la recente scomparsa di Ludovico Vanoli, 41enne gestore del centro, morto venti giorni fa mentre praticava il lancio con la tuta alare nelle Dolomiti Bellunesi. Un colpo duro per il mondo degli sport estremi, oggi ancora più scossi da questa nuova tragedia.
Arianna Forni era molto nota anche a Vigevano. Era difatti l’organizzatrice della Biennale di Vigevano. Desiderava “portare l’arte in casa di tutti, di modo da farne comprendere il valore tramite il progetto Art strategy”. Professionista capace, aveva fatto conoscere l’evento a un milione di persone attraverso i social e a 13mila appassionati che hanno voluto visitare la rassegna.
Sul suo blog personale, su Facebook, aveva 802 follower che con lei si confrontavano appassionatamente. Scriveva: “Vivere senza arte, senza cultura, senza una formazione continua, beh, ha poco senso, ci sono talmente tanti luoghi da scoprire e tante nozioni da imparare che non sarà mai sufficiente una vita intera per potersi definire davvero acculturati! L’onniscienza non esiste (sebbene qualcuno sia convinto di esserne portatore sano!), io penso di non averne mai abbastanza e sorrido ogni volta che ho l’occasione di imparare qualcosa di nuovo: motivo in più per vivere sorridendo”.