REDAZIONE MILANO

Arrestato il corriere della droga. Sequestrati 76 chili di cocaina

Due cittadini albanesi arrestati a Sorisole con 76 chili di cocaina. Sospettati di essere corrieri della droga all'ingrosso. Sequestrati anche contanti e attrezzature per il confezionamento.

I panetti di cocaina sequestrati dalla Squadra mobile a Sorisole

I panetti di cocaina sequestrati dalla Squadra mobile a Sorisole

SORISOLE (Bergamo)

Con la droga che avevano a disposizione, avrebbero potuto fare una vita da nababbi, ma il sospetto è che in realtà i due cittadini albanesi di 37 e 30 anni arrestati martedì scorso dalla Mobile di Milano non fossero altro che corrieri della droga, seppure all’ingrosso. Di sicuro avranno parecchie cose da spiegare a investigatori e magistrati, su tutte da chi hanno preso in consegna e a chi erano destinati i 76 chili di cocaina, per un valore al dettaglio di oltre 1,5 milioni di euro, che sono stati loro sequestrati. Secondo gli inquirenti, il trentasettenne si occupava del trasporto dello stupefacente in un territorio molto vasto: per non dare nell’occhio, così almeno pensava, noleggiava furgoni che poi utilizzava per i suoi trasporti illeciti.

Nella mattinata di martedì, con l’ausilio degli agenti della Stradale della Sottosezione di Arcore, gli specialisti dell’Antidroga di via Fatebenefratelli hanno fermato l’uomo al volante di un furgone nei pressi del casello A7 di Assago e hanno trovato un panetto di cocaina da un chilo nascosto nella pancia di un grosso compressore ad aria stipato nel cassone del veicolo. Durante la perquisizione, è spuntato anche un mazzo di chiavi: una di queste apriva la porta della casa dove l’uomo viveva a Sorisole; in provincia di Bergamo. Lì i poliziotti, guidati dal dirigente Alfondo Iadevaia e dal funzionario Massimiliano Mazzali, hanno scovato altri quaranta panetti di "bianca" appoggiati sul tavolo della cucina; altri venticinque erano nascosti in soggiorno, nella struttura del divano.

Nell’appartamento sono stati sequestrati pure 6.570 euro in contanti, materiale per il confezionamento della droga, una macchina per il sottovuoto, un bilancino di precisione, una bilancia, un quaderno con appunti che sembrano ricondurre alla contabilità delle cessioni di droga e una macchina contasoldi. Non basta. All’interno del condominio, i poliziotti hanno fermato anche un trentenne, anche lui albanese, in possesso di un mazzo di chiavi identico a quello del suo connazionale. Su disposizione dei pubblici ministeri competenti per territorio, il trentasettenne è stato portato in carcere a Milano, mentre il connazionale più giovane è finito in cella a Bergamo.

Roberto Canali