REDAZIONE MILANO

Arresto Abedini: no ai domiciliari per l’uomo dei droni di Teheran. La Procura generale di Milano non cambia parere

Fino all’udienza fissata per il 15 gennaio, quando si pronuncerà la Corte d’Appello, non cambierà la linea del pg sulla richiesta di scarcerazione dell’ingegnere iraniano arrestato a Malpensa. Resta il pericolo di fuga. Quando si decide l’estradizione negli Usa?

Mohammad Abedini Najafabad,. 38 anni, fermato a Malpensa il 16 dicembre scorso. con l’accusa di terrorismo

Mohammad Abedini Najafabad,. 38 anni, fermato a Malpensa il 16 dicembre scorso. con l’accusa di terrorismo

Milano, 7 gennaio 2024 – Al momento e fino all'udienza fissata per il 15 gennaio, la Procura generale di Milano, guidata da Francesca Nanni, è intenzionata a mantenere fermo il proprio parere negativo all'istanza della difesa di domiciliari per Mohammad Abedini Najafabadi, l'ingegnere iraniano ora in carcere ad Opera dopo l'arresto, su mandato emesso dagli Usa in quanto ritenuto il presunto "uomo dei droni" di Teheran, lo scorso 16 dicembre a Malpensa. Parere già annunciato nei giorni scorsi e ora riaffermato come da iter programmato. Da quanto si è saputo, allo stato la Procura generale non avrebbe alcun motivo per modificare la propria posizione già espressa per il pericolo di fuga, salvo che nei prossimi giorni non cambi il quadro della situazione. Ad oggi nel procedimento non ci sono stati nuovi depositi di atti.

La valutazione era già stata trasmessa alla Corte d’Appello di Milano, cui spetterà il 15 gennaio la decisione finale sulla richiesta dei legali dell’ingegnere le cui sorti, per alcuni, sarebbero legate alla situazione della giornalista italiana Cecilia Sala incarcerata a Teheran.

Intanto, in relazione al fascicolo aperto senza ipotesi di reato né indagati dalla Procura di Milano, dopo l'arresto dell'iraniano, fonti giudiziarie hanno chiarito che si tratta di una prassi quando vengono eseguiti questi provvedimenti ai fini dell'estradizione e quando arrivano comunicazioni dalle forze dell'ordine su questi arresti. Al momento, la Procura diretta da Marcello Viola non ha la necessità di compiere alcun accertamento né sulle modalità dell'arresto, né sui tempi. E non avrebbe nemmeno esigenze, da quanto chiarito, di effettuare verifiche sui dispositivi sequestrati. Nessuna indagine, dunque, è in corso sul caso Abedini a Milano, come hanno precisato fonti giudiziarie.

Dopo il pronunciamento sulla richiesta di scarcerazione atteso il 15 gennaio, i giudici verranno investiti dal nodo estradizione per il quale si prevedono tempi sensibilmente più lunghi.

I capo di accusa contestati "all'uomo dei droni", una volta arrivati dagli Usa e depositati, dovranno essere tradotti e quindi analizzati anche dal ministero della Giustizia. Il dicastero guidato da Carlo Nordio dovrà poi inviarli alla Corte d'Appello che fisserà, anche in questo caso, un’udienza camerale per discutere la richiesta che arriva dagli Stati Uniti.