Medici e infermieri attorno a Giada Pollara nel tentativo di restituire la ragazzina alla vita. O, almeno di darle una possibilità. "L’hanno defibrillata e con l’adrenalina il cuore era ripartito". Vincenzo Avila, comandante della polizia locale di Inzago, ha seguito passo dopo passo le operazioni di soccorso dell’adolescente di Busnago, in arresto cardiaco all’Istituto superiore Bellisario, a Inzago, durante l’ora di ginnastica. "Tutti i passaggi del salvataggio sono stati velocissimi ed efficienti, prima dell’arrivo del 118 gli insegnanti avevano già praticato le manovre di rianimazione".
Tutto da manuale, secondo la prima ricostruzione del malore, poi la studentessa è volata in elicottero al Papa Giovanni a Bergamo. All’ospedale in Rianimazione pediatrica hanno aspettato di rivedere il suo sorriso. La dichiarazione di morte ieri pomeriggio non c’era ancora, ma la speranza che l’elettroencefalogramma desse segni di vita erano praticamente ridotte a zero. "Il decesso non è ancora stato notificato", precisava Avila subito dopo pranzo, quasi nella speranza che non fosse finita. Tanto, troppo lo choc che attanaglia due comunità per la fragilità della vita, e se a ricordarlo è una ragazza di 15 anni il dolore è insopportabile. Il comandante sta mettendo a fuoco la dinamica, il malessere sarebbe sopraggiunto durante il test di Cooper, una corsa a tempo "niente che non sia alla portata di qualsiasi ragazzo".
Giada stava effettuando la prova, quando all’improvviso si è accasciata a terra, priva di sensi, sotto gli occhi increduli di compagni e del docente. Tutti hanno capito subito che bisognava fare in fretta "e così hanno fatto", ancora Avila. La chiamata d’emergenza è scattata subito, come il tentativo di stabilizzarla. Il momento più difficile è stato rintracciare la famiglia, "i genitori sono corsi all’ospedale". Sembra che la ragazza non avesse mai avuto problemi di salute, ma il pregresso è da chiarire. Per tutti adesso è il momento del grande interrogativo: perché? Il mistero della fine ha gettato chi non può fare ameno di pensare a Giada sempre sorridente e allegra in uno stato di prostrazione. E nella casa al confine con Roncello, dove la famiglia si era trasferita da poco, un complesso nuovo nel verde, è calato il silenzio.