Artem Uss: resta in carcere Dmitry Chirakadze, il Mr. Wolf che organizzo la fuga del figlio dell’oligarca russo

Il Tribunale del Riesame ha respinto la richiesta di scarcerazione per l’aristocratico russo sospettato di essere “la mente” del piano che ha fatto evadere l’imprenditore da Basiglio

Un frame del video della fuga dagli arresti domiciliari di Basiglio. Nei riquadri Dmitry Chirakadze (a sinistra) e Artem Uss

Un frame del video della fuga dagli arresti domiciliari di Basiglio. Nei riquadri Dmitry Chirakadze (a sinistra) e Artem Uss

Resterà in carcere Dmitry Chirakadze, l’aristocratico russo di 54 anni legato ai vertici di Mosca sospettato di essere il coordinatore del piano che ha permesso ad Artem Uss – figlio di un oligarca russo vicino a Vladimir Putin – di fuggire dagli arresti domiciliari nel comune di Basiglio (Milano) e raggiungere la Russia il 22 marzo dell’anno scorso. Chirakadze era stato arrestato il 13 giugno nell’ambito della seconda fase dell’indagine sul caso Uss. I suoi legali, Tatiana Della Marra e Ivano Chiesa, avevano richiesto la sua scarcerazione sostenendo l’assenza di prove concrete del suo ruolo nell’organizzazione della fuga, ma il Tribunale ha respinto l’istanza.

“L’uomo che risolve tutto”

L’aristocratico, dopo l’arresto, si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio davanti al giudice Sara Cipolla. Ora resta da vedere se accetterà di essere interrogato dai pubblici ministeri per fornire ulteriori dettagli o se presenterà ricorso in Cassazione contro l’arresto. Vladimir Jovancic, uno dei tre membri del “gruppo operativo” già arrestati a dicembre, ha descritto Chirakadze come una persona che “lavora per la famiglia e risolve tutto”, affermando che era lui a dirigere l'operazione.

Inoltre, agli atti è presente un “memoriale” di Srdan Lolic, uno degli otto indagati per “procurata evasione aggravata”. Jovancic e suo figlio, anch’egli arrestato, hanno recentemente patteggiato dopo aver collaborato con le autorità. L'inchiesta prosegue per determinare se altri russi, possibilmente legati ai servizi segreti, siano coinvolti nell’operazione e se vi siano stati “appoggi” in Italia, cercando in definitiva la “vera mente” dietro il blitz.

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Chi è Dmitry Chirakadze, il “Mr Wolf” della familla Uss che organizzò la fuga di Artem

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Chi è Chirakadze

Dmitry Chirakadze, conosciuto come “Dima”, è un membro della nobiltà russa grazie alla sua discendenza da un Granduca della Georgia. È sposato con Lyubov Orlova, una ricca donna russa. Nel 2008, insieme al designer Aleksei Pelevin, ha fondato il gruppo Pravo.ru, una testata giornalistica online russa specializzata in giornalismo legale. In pochi anni, Pravo.ru è riuscito ad ottenere la gestione della manutenzione dei servizi elettronici dei tribunali arbitrali russi. Secondo alcuni media russi, questa attività conferisce a Chirakadze un notevole capitale politico.

Il blitz e la fuga

Secondo le ricostruzioni fatte dagli inquirenti, il blitz in cui Uss è stato fatto fuggire era stato preceduto da cinque sopralluoghi, effettuati tra la metà di febbraio e dieci giorni prima dell’azione, avvenuta il 22 marzo: a guidare le operazioni c’era Jovancic. Il commando lo ha liberato Uss dalla cavigliera elettronica che avrebbe dovuto tracciarne la posizione e lo hanno portato via in macchina.

Perché Uss era ai domiciliari

Artem Uss era stato arrestato all’aeroporto di Milano Malpensa nell’ottobre 2022 perché su di lui pendeva infatti un mandato di arresto emesso dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti per i reati di associazione criminale per frode ai danni dello stato, associazione criminale per violazione dell'International economic power act, associazione criminale per commissione di frode bancaria e riciclaggio di denaro, punibili con pene fino a 30 anni di reclusione.