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Cronaca

Caccia all’imprenditore russo evaso da Milano. Gli interessi e il mistero di Basiglio

I carabinieri indagano sugli affari in Italia dell’uomo vicino a Putin. La domanda: perché ha scelto proprio quel borgo?

Aleksandrovic Artem Uss, 40 anni, è evaso da Basiglio mercoledì pomeriggio

Milano – Le domande , tra le tante, che continuano a ronzare nella testa di chi sta indagando sull’evasione di Aleksandrovic Artem Uss: perché l’imprenditore russo ha scelto proprio Basiglio? Perché la moglie ha acquistato lì una casa, nel complesso immobiliare esclusivo di Borgo Vione? E perché sempre lì la donna ha affittato l’abitazione dove far trascorrere al marito il periodo agli arresti domiciliari (con l’altra casa in ristrutturazione)?

I carabinieri del Nucleo investigativo di via Moscova e della Compagnia di Corsico stanno passando al setaccio la vita del quarantenne – figlio del governatore di una regione siberiana sparito nel nulla per sfuggire all’estradizione negli Stati Uniti – per cercare un legame con l’area del Milanese e arrivare così a identificare i complici che lo hanno aiutato a scappare in macchina mercoledì pomeriggio. I controlli alle frontiere non hanno finora dato esito, il che porta a non escludere del tutto l’ipotesi che Uss sia ancora in Italia.

Tuttavia, resta improbabile che il russo non abbia già varcato i confini nazionali, considerato che una latitanza deve contare giocoforza su appoggi fidati; e questo porta a ritenere che sia riuscito a eludere i controlli o che abbia usato un documento falso per espatriare e magari raggiungere uno scalo aeroportuale privato all’estero. Le indagini si stanno concentrando, a quanto risulta, sugli affari di Uss, socio della Luxury Sardinia srl (attraverso la cipriota Dunegenes Trading Limited), società costituita il 13 febbraio 2014.

Una società a sua volta titolare del 100% del capitale della Hotel San Diego srl (di cui il russo è stato nominato consigliere), proprietaria dell’omonimo hotel di Loiri Porto San Paolo, sulla costa orientale della Sardegna. Nel caso di Uss, questo genere di accertamenti serve soprattutto a cercare altre persone che potrebbero aver avuto a che fare con l’imprenditore, così da ricostruire in qualche modo la sua rete di contatti.

D’altro canto, a parte quella partecipazione nell’albergo sassarese (e un conto corrente aperto in una banca sarda), il quarantenne e la moglie sono sostanzialmente dei fantasmi nel nostro Paese, anche se c’è da precisare che loro hanno sostenuto il contrario tramite i loro legali per motivare l’istanza di concessione dei domiciliari, spiegando ai giudici della Corte d’Appello di Milano che i loro interessi "economici e familiari" si stavano spostando sempre di più in Italia.

Detto questo, pure quando hanno comprato l’abitazione di Basiglio, si sono appoggiati a intermediari per portare avanti e concludere l’affare, avendo evidentemente la disponibilità finanziaria per affidarsi a persone di fiducia senza dover comparire in prima persona. Perché proprio Basiglio? Cosa legava la coppia al Comune dell’hinterland e in particolare a quella enclave riservata e protetta? Il sospetto è Uss abbia scelto quel luogo con un obiettivo ben preciso, al momento ignoto. In altre parole: la sensazione è che l’imprenditore dovesse essere lì per una ragione a lui chiara sin dal principio.