
Daniela Re e il marito Marco Tatarella
Milano, 19 luglio 2021 - «Tutti ci dicevano che era una follia. Un album di figurine dell’arte in Italia e nel mondo! Ma non abbiamo mai smesso di crederci, io e Marco. Anzi l’idea di divulgare la bellezza dell’arte attraverso il gioco di figurine è piaciuta subito a Marco, quando una sera a cena gli ho raccontato di come i bambini si appassionassero davanti ai quadri, volendo conoscere più dettagli. Così, insieme ad un appassionato di arte come Roberto Ghio, abbiamo fondato Wizart, un’impresa sociale no profit e con Artonauti abbiamo vinto la quarta edizione del bando Innovazione Culturale di Fondazione Cariplo, con un progetto non digitale!".
Daniela Re, insegnante, e Marco Tatarella, da anni alla guida di una casa editrice che si occupa di libri d’arte e periodici di musica, sono una coppia nel lavoro e nella vita e, racconta lei "mentre Artonauti vedeva la luce abbiamo avuto anche due bellissime gemelline, Ines e Alice". L’ultimo arrivato fra gli album si chiama “Tuttomondo“ ed è un viaggio fra i capolavori realizzati da artisti di tutto il pianeta; un modo per raccontare miti e tradizioni e leggende delle grandi civiltà. Inizia con una scena che ci è stata familiare nei mesi scorsi, con Ale e Morgana, i protagonisti del racconto, che seguono le lezioni online da casa. All’improvviso scompare il gatto e i due partono con la nonna e il cane Argo alla sua ricerca, viaggiando dalla Russia all’Africa e poi in Europa.
Modigliani, Kandinsky , Botticelli, il "celo, celo, manca" che ci riporta ai ricordi dell’infanzia e alle mitiche figurine Panini dei calciatori adesso si fa con le opere d’arte. Nella collezione ci sono anche Canova, Rubens, Tiziano, Raffaello, Natalia Goncharova, Diego Rivera, Frida Kahlo, Andy Warhol, Roy Lichtenstein, Keith Haring, Jackson Pollock, perfettamente riprodotti. "Numerosi insegnanti a Milano hanno scelto per settembre Artonauta come un progetto da sviluppare in classe - racconta Daniela - e noi abbiamo allo studio diverse iniziative da sviluppare anche nei quartieri coinvolgendo i bambini direttamente nella creazione delle opere d’arte. I primi riscontri ci sono. "Ci scrivono tanti bambini - segnala orgogliosa Daniela - ad esempio Riccardo, di sei anni, milanese, ha chiesto ai genitori di andare a vedere quel Blu di cielo, dipinto ad olio su tela, opera di Kandinskij, realizzata nel 1940, o come Carlotta che dopo aver completato l’album si è fatta portare dai genitori agli Uffizi e naturalmente si è fatta un selfie davanti ai dipinti preferiti. Si avvicinano i bambini all’arte ma anche gli adulti, sa quanti non hanno ancora mai messo piede in un museo?".
La sorpresa? Scoprire che alcuni terapisti usano l’album come terapia occupazionale in alcune case di riposo e anche nel carcere di Como. Qui un’educatrice ha realizzato un progetto di scrittura creativa introducendo Artonauti fra i detenuti. "In una Rsa della provincia di Padova - aggiunge Daniela Re - hanno pensato di coinvolgere gli anziani in un periodo difficile, di chiusura totale. E i bambini hanno cominciato a scambiare con i nonni i doppioni, inviandoli, a pacchi, nella Rsa".