MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Milano, salvo l’asilo Locomotiva di Momo

Dopo la battaglia a colpi di carte bollate, il condominio offre la pace

Le educatrici con, seconda da destra, la direttrice Cinzia D’Alessandro (Newpress)

Milano, 30 gennaio 2019 - Una tregua. Anzi, di più: una «proposta di pace», come la definisce Cinzia D’Alessandro, pedagogista e direttrice dell’asilo nido e scuola dell’Infanzia La Locomotiva di Momo di via Anfossi 36, il cui futuro è incerto per via di una battaglia legale col condominio in cui ha sede.

La buona notizia è che l’asilo non chiuderà, almeno per ora: ieri in Corte d’Appello si è tenuta l’udienza sulla richiesta di sospensiva del provvedimento che ordina «la cessazione dell’attività» e - colpo di scena - «il condominio ha formulato una proposta che permetterebbe all’asilo di restare in via Anfossi 36 fino all’estate del 2023 in attesa del giudizio della Corte di Cassazione», annuncia D’Alessandro. La «proposta di pace», appunto.

Significa che cento bimbi potranno continuare a frequentare il loro asilo. Tirano un sospiro di sollievo gli insegnanti e gli altri lavoratori (24 persone in tutto), mamme e papà e pure tutti i cittadini che si sono mobilitati a fianco di Momo: il flash mob organizzato sabato tra via Anfossi e il parco di largo Marinai d’Italia per promuovere i diritti dei bambini ha richiamato decine di persone. Piccoli e grandi hanno cantato e ballato per chiedere una città sempre più a misura di bambino.

Al loro fianco anche figure istituzionali, tra cui gli assessori all’Istruzione Laura Galimberti e al Welfare Pierfrancesco Majorino. Perché Momo potrebbe chiudere? Perché una sentenza della Corte d’Appello equipara l’asilo a «una scuola dove si pratica anche musica e canto», vietata dal regolamento condominiale. La battaglia legale va avanti da 6 anni. Con la proposta di ieri si apre una nuova strada. C’è speranza. Ora l’asilo, con i suoi consulenti dello studio legale Lca, sta valutando la proposta del condominio.

Nel frattempo la Corte d’Appello ha fissato per il 19 marzo la nuova udienza: ufficializzerà la proposta, se le parti raggiungeranno l’accordo, oppure si pronuncerà sulla richiesta di sospensiva. «Mi auguro che la proposta del condominio sia davvero ‘di pace’, mirata a quella convivenza rispettosa che abbiamo sempre cercato – conclude D’Alessandro –. In queste ore stiamo valutandola insieme ai nostri legali poiché purtroppo siamo stati scottati dalle numerose vessazioni ricevute in questi anni. È anche vero che la questione ha dato vita a riflessioni più ampie, condivise da e con l’Amministrazione e con le istituzioni di ogni bandiera. Mi piace pensare che tra i condòmini abbiano prevalso le persone di buon sentimento civico».

La direttrice ha sottolineato più volte che «equiparare l’asilo a una scuola di musica, canto e ballo nasconde un pregiudizio inaccettabile, quello per cui i bambini sono portatori di disturbo, sempre e comunque. Noi dimostriamo che non è così».