IVAN ALBARELLI
Cronaca

“Rivogliamo tram e bus puntuali e frequenti”: in piazza Scala la protesta dei pendolari milanesi esasperati

Corse saltate, attese fra i venti minuti e la mezz’ora sempre più frequenti alle fermate. Il gruppo social creato da Adriana Berra da 4 mesi fa da amplificatore a un disagio sempre più diffuso

Il sit in sotto la pioggia in piazza Scala. In basso a sinistra il display alla fermata del 14, linea lunghissima che va dal Cimitero Maggiore al Lorenteggio

Il sit in sotto la pioggia in piazza Scala. In basso a sinistra il display alla fermata del 14, linea lunghissima che va dal Cimitero Maggiore al Lorenteggio

Milano, 27 settembre 2024 – In principio fu la 73. Quando nell’estate del 2023 venne aperta la prima tranche della M4 dall’aeroporto di Linate a San Babila (che doveva essere pronta per l’Expo, quindi nove anni fa), la prima a essere sacrificata fu la storica linea bus fra il Forlanini e il centro. Prima soppressa, poi parzialmente riattivata fra San Felicino di Segrate e piazza Ovidio. Per i comitati che ieri hanno occupato piazza Scala, nonostante la pioggia, la M4 – attesa da anni e ovviamente benvenuta – assieme al sacrificio della 73 sono stati “i due sassolini che hanno fatto partire la valanga”. La rimodulazione delle linee di superficie, la prima a novembre 2023, che come d’abitudine segue l’apertura di nuove tratte di metropolitana, sommata alla penuria di conducenti a cui l’Atm sta cercando di porre rimedio attraverso nuove assunzioni, ha determinato mese dopo mese quel che migliaia di milanesi abituati a spostarsi con i mezzi stanno vivendo sulla propria pelle: soste esasperanti alle fermate sperando di scorgere da lontano un tram o un bus, display che segnano attese oltre i venti minuti, se non oltre la mezz’ora. Anche in orario di punta. Rabbia e disagio quotidiani, da mesi, che trovano sfogo in una pagina Facebook che ogni giorno fa il “pieno” di post. Tutti invariabilmente con lo stesso leitmotiv: una foto del display installato sulla pensilina che indica i tempi d’attesa. 

Adriana Berra, fondatrice di "AspettaMi", sotto la tenda con la palina che indica la top ten delle linee fantasma
Adriana Berra, fondatrice di "AspettaMi", sotto la tenda con la palina che indica la top ten delle linee fantasma

La pagina Facebook con migliaia d’iscritti

A creare “AspettaMi, milanesi in attesa dei bus”, su Facebook all’inizio dell’estate, è stata Adriana Berra. Che ieri era ovviamente ai piedi della statua di Leonardo da Vinci, e soprattutto sotto le finestre del sindaco Sala. “Quando ho creato “AspettaMi” non pensavo che avrebbe avuto il successo che sta avendo. Segno che il disagio per quel che sta succedendo a Milano con le linee di superficie è avvertito da tutti senza distinzioni, a nord come a sud, a est come a ovest. E chi vive in periferia è ovviamente più penalizzato – racconta –. Soprattutto quel che si sta venendo a creare, e che noi respingiamo, è che ci siano milanesi di serie A che hanno vicino una fermata del metrò, che funziona piuttosto bene e ha buone frequenze, e cittadini di serie B che usano tram, bus e filobus”.

I disagi Adriana Berra, che risiede in zona Lambrate, li vive prima di tutto sulla propria pelle. “Qui da me passano la 54 e la 75. La prima è diventata 54 barrata, ed è come se non passasse più…”. In soli quattro mesi "AspettaMi”  ha superato le 2.600 iscrizioni. Decine se non centinaia le foto dei display coi ritardi o le corse saltate pubblicate quotidianamente. “In via Bronzetti la 60 non è pervenuta e la gente è furibonda”, scrive Daniele Carcelli. “Sono le sette di sera e alla fermata Canonica-Arena 19 minuti per la 57, linea allo sbando”, rincara Alessandro Coscia. La foto invece di Giuseppe Caspetta non lascia spazio a dubbi. La fermata è quella del 14. L’attesa è superiore ai trenta minuti. “Questa è la peggiore linea tranviaria”, scrive aggiungendo faccine infuriate. "Ho dovuto portare mio figlio agli allenamenti di calcio a Quarto Oggiaro partendo da via Procaccini. Fra il 12 soppresso e la 57 che si faceva aspettare, le code e il traffico, è stato un incubo. Ci abbiamo messo quasi due ore” si sfoga una mamma.

La top ten delle linee sotto accusa

Adriana Berra ha provocato un bel po’ di risate, durante il suo intervento, leggendo la “classifica degli autobus fantasma” stilata sulla base delle segnalazioni degli utenti nel gruppo. Su una  riproduzione satirica di una tipica palina arancione Atm, c’era la “top ten” delle linee fantasma. La vincitrice non poteva che essere “la 73, la linea che non c’è”, di cui migliaia di milanesi e anche una petizione hanno chiesto, finora invano, che sia ripristinata fino in centro; seguita dalla “90-91, la circolare Destra/Sinistra, oggi detta Circolava a destra/sinistra per via dei ritardi”, e così via. “La nostra preoccupazione – sottolinea Berra – è che adesso, quel che abbiamo visto sul versante est della città, si riproponga a ovest con l’apertura a ottobre del tratto finale della M4 fino a San Cristoforo. Che si possa cioè replicare la situazione già vista per la 73 e le altre linee che sono state tagliate o depotenziate”. “Una città che si dice smart, green ed europea e che è governata da una Giunta che si dice ambientalista non può offrire un trasporto di superficie che funziona solo per la parte delle metropolitane”.