MASSIMILIANO SAGGESE
Cronaca

Assago, riaperto il Carrefour: coltelli sotto chiave e silenzio surreale

I clienti tornano fra gli scaffali per la spesa. Preghiere davanti ai fiori: tragedia generata da un disagio non colto

Il Carrefour di Assago riaperto ai clienti dopo la tragedia

Assago (Milano) - Prove di ritorno alla normalità per dipendenti e clienti del supermercato Carrefour di Assago dopo l’assalto di giovedì sera durante il quale Andrea Tombolini ha accoltellato diverse persone, uccidendo il cassiere Luis Fernando Ruggieri.

Quando i clienti oltrepassano il confine fra la galleria del centro commerciale Milanofiori e il supermercato, alla barriera delle casse, lo fanno con una sorta di timore e rispetto, dopo quanto è accaduto. Le sole voci che si sentono sono quelle dei bambini che schiamazzano, inconsapevoli del dramma. In tanti si fermano nel punto dove è stato ammazzato Luis, dove è stato deposto un mazzo di fiori. La vita nella cittadella dello shopping comunque riprende lentamente, ma sarà difficile scordare. "Quello che è accaduto lascia sconcertati e ci fa capire come siamo tutti sempre vulnerabili. Basta un gesto folle per cancellare vite umane e provocare terrore – racconta Massimo Saracino – tornare in un centro commerciale in effetti fa un po’ impressione, ma qui al Carrefour fa venire i brividi".

Il centro commerciale si riempie lentamente, come se fosse un sabato qualunque. Le gallerie sono piene di visitatori e alle casse del Carrefour ci sono le code di sempre. Ma non è un sabato qualunque e tutti parlano della tragedia. "Per quello che è successo giovedì sera non ci sono parole. - spiega Ramsis Cariello - Non si può commentare ma spero che ci siano provvedimenti duri per chi ha commesso questa mattanza, sperando che non succeda più".

Per Justin Hilton, anche lui di origine latine come la vittima, si tratta "dell’ennesima tragedia generata da un disagio psichico". Questa volta a farne le spese, purtroppo rimettendoci la vita, è un dipendente di origini boliviane. "La domanda che viene spontaneo chiedersi è quante persone circolano per strada ogni giorno con un disagio psichico – prosegue – anche non diagnosticato. La vita torna alla normalità, ma anche le istituzioni devono prendere atto che qualcosa non va e intervenire affinché questi fatti non accadano più" Dopo l’aggressione avvenuta con un coltello preso da uno scaffale del supermercato gli oggetti taglienti saranno “blindati“, messi sotto chiave per prevenire altre tragedie. "Non sono d’accordo su queste decisioni - spiega Stefania Toriello - non è una soluzione, certo alcuni coltelli sono davvero pericolosi. Ma non è questa la strada, Il problema è che c’è molta ignoranza sulla salute mentale e su come affrontarla".

È d’accordo sulla decisione di togliere i coltelli Domenica Sepitano: "Torniamo a fare la spesa, ma se i coltelli e altri oggetti pericolosi sono tenuti chiusi nelle vetrine è meglio. Mi sembra una decisione prudente che dovrebbe essere seguita da tutti i supermercati". Per Alessandro Fiore certi oggetti dovrebbero essere tenuti in vetrinette chiuse, visibili al pubblico. "Bisogna metterli in sicurezza per evitare altre tragedie assurde come questa – spiega – se in giro ci sono persone folli bisogna evitare che possano impossessarsi di oggetti pericolosi soprattutto in luoghi affollati come questo". Per Antonio Nigro è una brutta storia che poteva capitare ovunque, anche su un mezzo pubblico: "Siamo tornati al centro commerciale ma certamente il fatto che non vi siano esposti coltelli e altri oggetti pericolosi dopo quanto accaduto offre più sicurezza a tutti i clienti".