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Il Brasile che non ti aspetti a Milano: nasce l’associazione dei brasilianisti italiani

Si chiama Jacarandà. E per tre giorni salirà in cattedra alla Cattolica

L’ambasciatore Paulo Cordeiro de Andrade Pinto, console generale del Brasile in Milano

Milano, 15 ottobre 2016 - Nasce Jacarandá, l’associazione dei brasilianisti italiani. "L’“indomito colosso, citando le parole dell’inno nazionale, merita infatti da parte dei media un’attenzione seria e senza dubbio più accurata rispetto a quella dedicatagli durante il Mondiale di calcio del 2014 e le Olimpiadi di Rio 2016", spiegano i promotori. Il samba, la bossa nova, il candomblé, la comida (la gastronomia), la letteratura di Jorge Amado, di Clarice Lispector, di João Guimarães Rosa e di tanti altri autori, la politica di Dilma e di Lula, la storia sociale del Paese meritano un'analisi, anche a Milano. Così l'associazione, creata da docenti e ricercatori che fanno capo all’Università di Genova, di Brescia e di Venezia, e che da decenni si occupano delle dinamiche che riguardano il Brasile, approda in città con una tre giorni di approfondimenti e confronti interdisciplinare promossa anche dall'’Università Cattolica del Sacro Cuore e dalla Universidade Estadual do Maranhão. Da giovedì a sabato, una finestra sul Brasile e i luoghi del suo immaginario, "i percorsi che l’attraversano, i problemi che l’attanagliano". 

“Ritengo – dice Luisa Faldini, antropologa, presidente di Jacarandà - che questa possa essere una tappa importante per definire veramente il Brasile che, come l’Italia, viene interpretato da cittadini di molte nazioni in base a stereotipi che nulla hanno a che fare con la sua realtà culturale e umana”. Sotto la lente anche i rapporti Italia-Brasile. L’associazione, che non si vuole solo accademica, è aperta anche a musicisti, giornalisti, scrittori, botanici, traduttori, cineasti e a tutti coloro che, in Italia e all’estero, si occupano del "País maravilhos".