MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Assoconcerti in campo: "L’ippodromo è rock . Va sistemato meglio. Dialogo con il sindaco"

Sconocchia: "In estate 1,5 milioni di spettatori nei tre impianti. Il tavolo in Prefettura? Noi esclusi. Favorevoli al restyling"".

Assoconcerti in campo: "L’ippodromo è rock . Va sistemato meglio. Dialogo con il sindaco"

"Far traslocare i concerti estivi dallo stadio di San Siro all’ippodromo la Maura durante gli eventuali lavori di ristrutturazione del Meazza? Io preferire che i grandi show rimanessero nello stadio, ma La Maura ha una capienza superiore alla Scala del calcio, con oltre 84 mila spettatori potenziali, quindi è una struttura interessante per gli eventi musicali, ma va assolutamente attrezzata meglio per limitare i disagi per i residenti del quartiere". Bruno Sconocchia, presidente di Assoconcerti, esprime la posizione dell’associazione di categoria che raggruppa i più importanti organizzatori e produttori di musica dal vivo sul futuro dei concerti nell’area di San Siro.

Presidente Sconocchia, lei propone di attrezzare meglio la Maura, ma come?

"Potenziare il trasporto pubblico, aumentare i parcheggi, anche distanti dall’area di San Siro. Nel 2022 erano state previste navette da Rho per portare gli spettatori a San Siro. Una soluzione da riproporre. Il Comune dice che è difficile trovare i conducenti delle navette? Bisogna risolvere il problema".

La vicesindaco Anna Scavuzzo ha annunciato che ad aprile la Giunta comunale approverà la delibera sulle regole dei concerti nell’area di San Siro della prossima estate. Prevede che i 30 show già fissati e venduti possano essere modificati o spostati?

"Assolutamente no. Mi auguro che nessuno pensi di poter modificare il calendario degli show a questo punto della stagione, a meno di tre mesi dal primo concerto alla Maura (il 29 maggio i Metallica sono attesi alla Maura, ndr). Alcuni spettacoli sono già da tutto esaurito, da Vasco Rossi a Bruce Springsteen".

Le regole definitive sui concerti estivi andrebbero fissate prima dal Comune?

"Sì. Intervenire a fine marzo è tardi per concerti fissati a maggio, giugno e luglio. I promoter si sono mossi secondo le regole fissate per l’estate 2023. L’unica cosa che possiamo fare adesso è sederci intorno a un tavolo e provare a migliorare la logistica di afflusso e deflusso degli spettatori. Abbiamo letto proprio sul Giorno che in Prefettura è stato avviato un Tavolo tecnico sui concerti a San Siro. Al sindaco Giuseppe Sala, che abbiamo incontrato lo scorso 5 marzo, abbiamo detto che i promoter degli eventi andrebbero coinvolti e dovrebbero partecipare a quegli incontri. Il primo cittadino ci ha detto che inoltrerà la nostra richiesta alla Prefettura".

Com’è andato l’incontro con il sindaco dello scorso 5 marzo?

"Si è trattato di un incontro ad altissimo livello, c’era anche il sottosegretario alla Cultura Gianmarco Mazzi. Ciò dimostra l’attenzione di Comune e Governo per un settore importante per Milano e per l’Italia. Abbiamo chiesto noi l’incontro, durante il quale si è parlato dei concerti nelle tre strutture dell’area di San Siro: stadio Meazza e ippodromi La Maura e Snai San Siro. In quell’occasione ho letto al sindaco alcuni passaggi di una sua intervista a Billboard. Uno su tutti: “La musica è un asset economico strategico per la nostra città“. Noi crediamo la stessa cosa. La musica è cultura ed esprime il bisogno di socializzazione. Questa estate calcoliamo che ai 30 concerti in programma parteciperanno circa 1,5 milioni di spettatori. La musica è anche economia: ha ricadute occupazionali importanti, per concerti di questa rilevanza lavorano migliaia di persone. Oltre alle ricadute positive su hotel, ristoranti, attività commerciali. Abbiamo detto al sindaco che serve una collaborazione di tutti per gestire al meglio i concerti".

Sala vi ha parlato della ristrutturazione del Meazza?

"Sì, noi siamo favorevoli al progetto con Webuild. San Siro per noi è un patrimonio nazionale, il Meazza è la Scala della musica moderna. Va preservato. Anche Springsteen si è espresso a favore di San Siro. Il Boss. E se Milan e Inter dovessero decidere di andare a giocare altrove, noi siamo pronti a fare un passo avanti".