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Milano, assolto il fondatore del Tempio del Futuro Perduto

Era accusato di invasione di terreni di proprietà pubblica e apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo e divertimento

Il flash mob del volontari fuori da Palazzo di Giustizia a Milano

Milano, 01 marzo 2022 - Assolto da tutti i capi d'imputazione. E' finita così, ieri, l'udienza l'udienza conclusiva del procedimento penale a carico di Tommaso Dapri, fondatore del Tempio del futuro perduto in via Luigi Nono a Milano. Lo rende noto l’avvocato difensore Ilaria Totaro a seguito della sentenza pronunciata dal giudice Patrizia Costa.

Dapri era accusato di invasione di terreni di proprietà pubblica (articoli. 633 e 639 bis del Codice Penale) e di apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo e trattenimento (articolo 681 del Codice Penale). La Giudice ha emesso una sentenza di assoluzione dal primo capo di imputazione perché il fatto non costituisce reato e dal secondo capo di imputazione perché l’imputato non ha commesso il fatto.

Nel corso dell’udienza precedente del 7 febbraio 2022 si era tenuta la requisitoria del Pubblico Ministero, il quale aveva chiesto la condanna per Dapri a 2 anni e 3 mesi più 400 euro di multa, e la discussione della difesa, che aveva sottolineato la mancanza dell’elemento soggettivo del reato (il dolo) in quanto lo scopo dell’occupazione non era da rinvenirsi nel profitto ma nello svolgere opere di rigenerazione urbana e beneficenza. 

"L’emozione per una sentenza che definirei coraggiosa, oltre che giusta, è indescrivibile – commenta Ilaria Totaro - La mia enorme felicità è rivolta a Tommaso e a tutti i ragazzi del Tempio del Futuro *Perduto, ma in generale a tutti i giovani che si impegnano ogni giorno per diffondere cultura, gentilezza e solidarietà. Finalmente abbiamo avuto un giudice milanese che ha capito che fare cultura non è reato. Si tratta di una sentenza che sicuramente segnerà un punto di svolta per la città di Milano, e si spera, non solo. Ora spetta alle forze politiche riconoscere questa grande conquista del diritto di diffondere cultura".

"Si tratta di un precedente importante – commenta Tommaso Dapri – che proietta finalmente Milano in una dimensione europea che ha da tempo sdoganato esempi di rigenerazione urbana di spazi abbandonati da parte di collettivi giovanili perché vengano restituiti ai cittadini sotto forma di centri culturali inclusivi, in grado di offrire attività sociali e culturali di alto livello. Ci tengo a ringraziare tutte le persone che mi hanno accompagnato in questa lotta congiungendo il loro futuro al mio. Ringrazio anche la giustizia, che per la prima volta nella mia vita mi ha fatto sentire fiducioso di essere italiano. Infine un enorme grazie ai cittadini di Zona 8, che ci hanno accolto e supportato insieme alle centinaia di migliaia di persone che sono venute a trovarci in questi quattro anni di attività, tra mostre, mercati, spettacoli, corsi di formazione, talk culturali e politici o che hanno portato il loro dono al Muro della Gentilezza". 

Cos'è il Tempio del Futuro Perduto

Nei quattro di anni vita del Tempio, che si propone come un centro culturale indipendente gestito dall’associazione Nuovo Rinascimento, si sono avvicendate: oltre 35.000 ore di attività sociali e creative nei 1.200 metri quadrati di spazi ristrutturati e rigenerati oltre che nei 2000  di giardino puliti e resi pubblici; circa 1500 performance di artisti internazionali; 130 esposizioni; la nascita di una mediateca sociale gratuita che ha raccolto più di 100.000 libri messi a disposizione di tutti. In particolare, sulla facciata esterna della struttura in via Luigi Nono, è nato nel gennaio 2020 il primo "muro della gentilezza" italiano, ovvero uno spazio per la raccolta e il libero scambio di indumenti e oggetti col fine di aiutare attivamente i più bisognosi.