GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Stop ai sensori salva-ciclisti, Assotir ora tende la mano: “Camion nei cantieri solo di notte”

La proposta delle associazioni di categoria dopo la “vittoria” al Tar. L’assessora comunale Censi pressa il Governo: i dispositivi anti-angolo cieco subito nel Codice della Strada

Manifestazione dei ciclisti per la sicurezza nelle strade

Milano, 24 novembre 2023 – La battaglia legale è destinata a continuare: l’assessora comunale alla Mobilità, Arianna Censi, infatti, ha fatto sapere che il Comune ricorrerà in Consiglio di Stato contro la sentenza con la quale il Tar lombardo ha accolto il ricorso presentato da 7 imprese dell’autotrasporto e, ad adiuvandum, da due associazioni di categoria – Assotir e Sistema Trasporti – annullando, così, le delibere e le ordinanze con le quali la Giunta milanese e il sindaco Giuseppe Sala hanno posto come obbligatori i sensori anti-angolo cieco a bordo dei camion e dei bus che intendano entrare in Area B, ovviamente nei giorni e nelle ore in cui sono accese le telecamere della zona a traffico a limitato grande quasi come tutta Milano.

"Faremo ricorso perché noi riteniamo questa misura essenziale per proteggere i ciclisti e pedoni e dare più sicurezza a coloro che utilizzano in maniera sempre più frequente le due ruote o si muovono a piedi" ha dichiarato Censi.

Mano tesa?

Ma accanto e oltre alla battaglia legale, potrebbe prendere quota un doppio tavolo di confronto. Il primo è quello proposto proprio a Palazzo Marino dai firmatari del ricorso al Tar e, in particolare, da Claudio Donati, segretario generale di Assotir: "Il Tar ha riconosciuto la fondatezza delle nostre ragioni: avevamo già fatto presente al Comune tutti i motivi di illiceità dei provvedimenti impugnati ma il Comune non ci ha ascoltato – premette Donati –. Ora però, se la Giunta lo desidera, restiamo comunque disponibili ad un confronto per individuare altre soluzioni al problema sicurezza, che è un problema che esiste".

E quando gli si chiede quali soluzioni alternative Assotir sia pronta a proporre per tutelare i ciclisti ed evitare il ripetersi della serie di incidenti mortali degli ultimi mesi – proprio da qui, meglio ricordarlo, la delibera sui sensori approvata da Palazzo Marino –, Donati spiega: "Nella maggioranza dei casi ad essere rimasti coinvolti negli incidenti mortali verificatisi a Milano negli ultimi mesi sono stati i mezzi pesanti in servizio nei cantieri – nota il segretario generale di Assotir – Noi siamo disponibili a ragionare con il Comune su un cambio degli orari di accesso ai cantieri presenti in città da parte dei mezzi pesanti. Oggi i cantieri possono essere riforniti dal mattino al pomeriggio, quindi in una fascia oraria dove ci sono tanti ciclisti in giro per le strade della città, oltre che tante auto e tanto traffico. Possiamo pensare, allora, a orari nuovi per i mezzi pesanti in servizio nei cantieri, non per tutti i mezzi pesanti in generale: possiamo consentire l’accesso ai cantieri solo in orario serale o notturno, quando ci sono meno ciclisti, meno pedoni, meno auto in circolazione". Una proposta, quasi una mano tesa.

Chiamata al Governo

Censi, nel frattempo, lancia un messaggio al Governo: eccolo l’altro confronto, il doppio tavolo che potrebbe – condizionale più che d’obbligo – prendere quota adesso in parallelo con il ricorso al Consiglio di Stato. Il Tar ha infatti contestato al Comune di non avere la competenza per emanare provvedimenti che riguardino l’incolumità pubblica, l’ordine pubblico e la sicurezza stradale, quali sono le delibere per i sensori salva-ciclisti. Quel che conta è il Codice della Strada e il Codice della Strada non contempla alcun obbligo di sensori né ne definisce i criteri per l’omologazione.

Da qui l’appello dell’assessora milanese al Governo: "La sentenza del Tar dice che è competenza dello Stato. Quindi io credo, spero e penso che facciano già domani un provvedimento sui sensori perché è necessario che venga fatto al più presto. Non c’è una discussione di merito nei contenuti nella sentenza, non si dice che la delibera è fatta male, si dice che quel provvedimento lo deve fare qualcun altro. Benissimo, noi chiediamo al Governo di farlo".

Il parere dei ciclisti

Analoga la richiesta della associazioni: "Le collisioni stradali causate dall’angolo cieco non sono incidenti né fatalità: sono problemi che possono essere risolti con soluzioni tecnologiche e formazione alla guida degli autisti", dichiarano Ilaria Lenzi e Massimo Lafronza di “Città delle persone“, piattaforma di attivisti che riunisce, tra gli altri, Cittadini per l’Aria, Sai che puoi?, Fiab Milano Ciclobby Onlus, Genitori Antismog. Accadrà mai? Si vedrà. "Sono soddisfatto per una sentenza che, come altre in passato, annulla provvedimenti isolati assunti da singoli Comuni senza che sia tenuto conto del contesto delle leggi" dichiara, da parte sua, Francesco Artusa, presidente nazionale di Sistema Trasporti, l’altra associazione di categoria che ha sostenuto il ricorso.