
Lo sciopero nazionale dei rider del 26 marzo
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Milano - Niente lavoro per chi ha il permesso di soggiorno che scade nei prossimi due mesi, oppure ha un permesso in fase di rinnovo. E rischia di rimanere tagliato fuori anche chi usa la propria auto per le consegne. Problemi che stanno emergendo in questi giorni, secondo le segnalazioni arrivate ai sindacati, fra i rider di Just Eat alle prese con il passaggio sotto il nuovo regime che li trasforma in lavoratori dipendenti con il contratto della logistica.
Un primo risultato dopo anni di battaglie dei ciclofattorini, anche se dopo l’accordo della multinazionale con Cgil, Cisl e Uil stanno venendo alla luce le prime crepe che potrebbero far terminare la luna di miele. Alcuni rider con il permesso di soggiorno che scade a breve o in fase di rinnovo e lavorano già per la piattaforma si sarebbero visti negare il nuovo contratto subordinato, rimanendo di fatto tagliati fuori.
Le ragioni, secondo fonti sindacali, risiedono nel fatto che la nuova società “costola“ di Just Eat creata per operare materialmente le assunzioni (Takeaway.com Express Italy), stia cercando di tutelarsi di fronte a possibili problemi legali, dando per ora il via libera solo all’inserimento di chi ha un permesso con scadenza non imminente. Per questo i sindacati sottoporranno la questione alla piattaforma, chiedendo una soluzione in tempi brevi su un ostacolo che rischia di creare una disparità di trattamento fra lavoratori.
Per gli stranieri, che rappresentano una quota considerevole dei rider, il contratto da dipendente resta comunque un grande passo avanti anche sul lungo periodo, per ottenere un rinnovo più rapido del permesso di soggiorno. Problemi riguardano anche le persone che lavorano in auto, mentre sta creando malumori anche l’offerta di contratti da dieci ore alla settimana che fanno crollare gli introiti.
I rider milanesi al momento hanno ricevuto una email nella quale chiedevano di confermare l’interesse a conoscere la nuova proposta contrattuale, che fa decadere il vecchio inquadramento. Alcuni sono già stati convocati per un colloquio a distanza, altri sono ancora in attesa. Un’operazione imponente, visto che a livello nazionale i rider Just Eat da assumere sono circa quattromila. La tabella retributiva concordata fra i sindacati e la società prevede una paga base oraria iniziale di 8.50 euro: 7.50 di "trattamento ordinario" e un euro a titolo di "indennità sostitutiva di tredicesima e quattordicesima". Poi ci sono bonus, indennità aggiuntive, Tfr e rimborso chilometrico, ferie e malattia. "Sulla retribuzione non sono molto soddisfatto – spiega Davide Contu, rider Just Eat e delegato Nidil-Cgil – mentre di positivo c’è l’applicazione del migliore tra i contratti, quello della logistica, in grado di inquadrare la figura del rider. Questo, infine, rende manifesto il fatto che è possibile organizzare il lavoro senza dover ricorrere al cottimo né ai contratti di collaborazione occasionale".