
Chantal davanti al suo negozio di bigiotteria
Milano, 1 marzo 2025 – La merce acquistata per il giorno di San Valentino si è accumulata, invenduta, nel magazzino del negozio di articoli da regalo, bigiotteria, cartoleria e giocattoli Chantal’s Store davanti ai tornelli della linea verde a Cadorna. Un negozio, a conduzione familiare, aperto nel 1979 dai genitori dell’attuale titolare, Chantal Guzzetti. È già stato colpito dalla crisi innescata dalla pandemia, che ha bloccato i trasporti e quindi il flusso di clienti-passeggeri, e ora affronta nuove difficoltà legate agli scioperi del personale Atm. Difficoltà comuni alle altre attività nella galleria della stazione del metrò: edicole, bar e piccoli negozi, in locali di proprietà di Atm affittati ai commercianti.
Le ragioni
“Capisco che esiste il diritto di sciopero – spiega Chantal Guzzetti – ma anche noi abbiamo il diritto di lavorare. Gli scioperi dei trasporti negli ultimi tempi sono aumentati – spiega – con il conseguente calo di passeggeri e clienti. E ogni volta Atm chiude le saracinesche della stazione, impedendoci di aprire il negozio. Solo a febbraio abbiamo perso due giorni di lavoro, tra cui San Valentino che per noi è una giornata di picco”. Per questo i commercianti hanno raccolto le firme e hanno sollevato il problema anche davanti ad Atm, segnalando che “la chiusura dell’intera galleria” nelle “frequenti” giornate di sciopero “causa a tutti gli esercenti, ogni volta, una perdita economica ingente e non trascurabile”. Chiedono quindi che “venga rispettato il nostro diritto di lavorare” lasciando aperta la galleria.

“Per ragioni di sicurezza nella stazione – replica l’amministratore delegato di Atm Arrigo Giana – non è possibile tenere aperta la galleria nelle giornate di sciopero”. I commercianti hanno provato anche a sondare la possibilità di ottenere un risarcimento, ma secondo quanto è messo nero su bianco nel contratto di affitto “non è previsto alcun indennizzo a favore del conduttore” nel caso di chiusure della stazione dovute a scioperi del personale o per “problemi connessi con l’esercizio metropolitano”. Intanto, a ogni sciopero, aumenta la conta dei danni, in termini di mancati incassi. “Nel 2020 abbiamo già dovuto chiudere un negozio a causa della pandemia – conclude Chantal – siamo riusciti a resistere e ora chiediamo rispetto anche per i nostri diritti”.